Il PNRR è l’occasione del secolo: 40 miliardi all’anno per 5 anni da investire nell’economia reale per la transizione ecologica, la trasformazione digitale, la banda larga, la mobilità sostenibile. In tutto questo l’agro-alimentare ha un ruolo strategico da svolgere. E’ il messaggio lanciato dal VII Congresso nazionale UILA-Uil al quale ha partecipato la delegazione lucana guidata dal segretario regionale Uila-Uil Gerardo Nardiello.
Tra le proposte contenute nella relazione introduttiva del segretario generale Uila Stefano Mantegazza .
Uno “shock fiscale” per favorire la transizione ecologica delle zone agricole
il settore primario custodisce e preserva l’ambiente e la biodiversità. Per questo riteniamo indispensabile sostenerlo, nel processo verso la transizione ecologica, con uno “shock fiscale” che preveda l’azzeramento, per dieci anni, della tassazione a carico di imprese e persone che decidano di impegnarsi, con il proprio patrimonio e il loro lavoro, nelle comunità rurali delle zone interne e collinari del Paese, anche come parti sociali.
Le energie rinnovabili
L’Italia deve chiedere all’Unione europea un PNRR energetico specifico che dia un forte impulso agli investimenti per la diversificazione delle fonti energetiche e a sostegno di tutte le rinnovabili, interventi a sostegno delle famiglie (Sure)
Chiediamo, inoltre, la liberalizzazione immediata, nel nostro paese, dell’energia verde e il superamento dei vincoli esistenti all’uso delle fonti rinnovabili e al perseguimento dell’efficienza energetica. Raddoppiare la produzione di energia rinnovabile entro il 2030 significa, oltretutto, creare 500 mila nuovi posti di lavoro.
Occorre puntare sulle Comunità energetiche, esempio virtuoso di un nuovo protagonismo sociale in grado di produrre energia pulita a “Km 0”, sbloccando i decreti attuativi e emanando il Bando del PNRR per i Comuni sotto i 5000 abitanti.
Gestione delle acque e difesa idrogeologica
In Italia piove sempre meno e negli ultimi 50 anni abbiamo perso la disponibilità di 5 miliardi di metri cubi di acqua, senza che sia mai stato investito un soldo per affrontare il tema dell’emergenza idrica. Chiediamo che vengano utilizzati al meglio i 4 miliardi di euro che arriveranno dal PNRR, realizzando un piano di invasi che aumenti la capacità di riserva idrica, oggi all’11%, renda più efficiente una rete che perde il 50% dell’acqua che trasporta, rafforzi le buone pratiche agricole nella gestione della risorsa idrica, riutilizzare le acque reflue. Per quanto riguarda la difesa del territorio occorre investire nella prevenzione e puntare a una gestione unica, ordinaria ed efficace del contrasto al dissesto idro-geologico, di cui il paese è sempre più vittima.
Il miglior utilizzo del bosco
Boschi e foreste coprono quasi il 40% del territorio italiano e per la prima volta negli ultimi anni hanno superato la superficie dedicata ad attività agricole. Allo stesso tempo siamo uno dei principali importatori mondiali di prodotti legnosi, anche per la produzione di energia da biomasse.
La Uila propone di avviare, superando un atteggiamento “pigro” di conservazione dell’esistente che rasenta l’abbandono, una politica pro-attiva che faccia leva sulla multifunzionalità del bosco e dell’agricoltura, basato su una gestione sostenibile e che accresca l’occupazione. Insieme a Fai e Flai, abbiamo 9 proposte di lavoro per aprire subito dopo il confronto con le Regioni.
Migliorare l’assegno unico familiare, definire con le imprese modello organizzativi capaci di istituire gli agri-nido e gli agri-asili
Per i territori agricoli, soprattutto quelli più interni è importante l’istituzione di agri-nido e di agri-asilo e un’offerta di trasporto adeguata che garantisca la effettiva fruibilità del servizio.
Legge 199/2016
La Uila e il sindacato sono stati protagonisti dell’ideazione e predisposizione della legge 199/2016 e ne siamo orgogliosi perché ha dato buoni frutti sul fronte dei controlli e dell’emersione del lavoro.
Al contrario, la parte di questa legge che mira a costruire forme più avanzate di incrocio tra domanda e offerta di lavoro e un adeguato sistema di trasporti, non mostra risultati altrettanto lusinghieri. Per questo proponiamo di coinvolgere gli Enti bilaterali nelle sezioni territoriali della Rete del lavoro di qualità previste dalla legge 199 e chiediamo anche di cambiare le modalità di iscrizione alla Rete e l’introduzione di un Marchio etico, da utilizzare anche a fini commerciali, per le aziende che assumeranno manodopera attraverso la rete e nel rispetto dei contratti.
Pensioni
Proponiamo una riforma che si basi su tre pilastri: permettere a tutti coloro che hanno 62 anni di età o 41 anni di contributi di uscire dal mercato del lavoro e accedere alla pensione (con il vincolo di non poter lavorare fino al raggiungimento del requisito del pensionamento di vecchiaia); l’introduzione di una “pensione contributiva di garanzia” che compensi la discontinuità di carriera dei giovani e garantisca loro una pensione dignitosa; il riconoscimento di 12 mesi di anticipo rispetto all’età legale per l’accesso alla pensione di vecchiaia per tutte le lavoratrici per ogni figlio avuto o adottato.
“Chiediamo al futuro Governo e alla maggioranza appena eletta – ha detto Mantegazza – di proseguire sulla strada delle riforme concordate con l’Unione. È l’unico modo per creare più posti di lavoro per i giovani, aumentare le retribuzioni, rilanciare il nostro sistema industriale ed estendere e rafforzare i servizi sociali per tutti, affinché “nessuno resti indietro”.
Il commento di Gerardo Nardiello. “La Uila ha rilanciato il ruolo di protagonismo dei lavoratori del comparto agro-alimentare, “strategico” per lo sviluppo futuro e per nuova occupazione, rappresentando sempre più le istanze del lavoro e delle persone, impegnandosi a favorire il corretto equilibrio tra tutele normative e aspettative salariali da un lato e ricerca di competitività, efficienza e produttività per le imprese. Le nostre proposte centrali: ricambio generazionale, incremento delle misure di salute e sicurezza, promozione della genitorialità condivisa, cura degli anziani e regolazione delle nuove forme di lavoro. In Basilicata le grandi imprese presenti – su tutte Ferrero e Barilla – hanno fatto registrare ottime performance, sia sul piano produttivo, che sul piano occupazionale. Altro comparto a cui mostriamo grande attenzione è quello forestale con una platea in Basilicata di 2800 lavoratori. Come UILA, continuiamo a sostenere che il rilancio della Basilicata può e deve passare attraverso un’idea nuova della forestazione, un comparto che può generare occupazione”.