Dal 20 al 26 marzo 30 talenti di ogni parte del mondo raggiungeranno Assam, la casa di The Forest Man of India, per imparare proprio dagli indigeni come far germinare i semi della sostenibilità: 20 progetti innovativi per far fronte alle sfide del futuro, lasciando da parte l’approccio egocentrico per apprendere il fattore indigeno, cioè di quella umanità ancestrale che oggi detiene e protegge l’85% della biodiversità mondiale pur rappresentando numericamente solo il 5% della popolazione mondiale.
Una nuova concezione di futuro che Novalab ha adottato grazie all’accordo con Smily Academy, che porta i progetti a svilupparsi in una matrice rigenerativa fatta di saggezza indigena, tecnologia come leva di sostenibilità, GenZ come custode di una nuova cultura imprenditoriale e valori saldi di innumerevoli smiler, partner del progetto.
“Un seme può essere piantato in qualunque ecosistema. Noi partiamo dal Mezzogiorno, dalle aree interne, dai paesi e borghi che continuano a custodire la bellezza della differenza e della biodiversità intesa come leva per lo sviluppo sostenibile in senso economico, ecologico, culturale, tecnologico, etico e morale. Partiamo da quello che siamo e vogliamo imparare e scambiare conoscenza con i luoghi del mondo che possono somigliarsi”, ha affermato Michele Cignarale, Progettista Culturale e amministratore di Novalab.
“È tempo che le popolazioni indigene – con natura, foreste, biodiversità e mentalità rigenerativa -, e quelle non indigene – con sostenibilità economica e tecnologia -, si uniscano per investire alla pari, sulle nuove generazioni, dando loro opportunità concrete.
Michele Cignarale e NovaLab sono il partner creativo ideale nel contesto che stiamo affrontando, perché sono allineati alla nostra visione e soprattutto ai nostri valori. Michele riporta così, come fa da un ventennio, la marginalità al centro ed il centro nelle aree marginali. Infatti ci ha convinto a venire in Basilicata per la conferenza ufficiale dal rientro dall’India e così sarà” ha aggiunto Claudia Laricchia, Presidente e co-founder di Smily Academy. “Ma non è solo la conferenza stampa quella che stiamo programmando in Basilicata. Uno dei nostri 20 progetti di eco-impresa innovativa giovanile, quello di Nadia Paleari, riguarda proprio le aree marginali ed il Sud. Trasformarlo, come previsto dall’Academy, in realtà è il nostro obiettivo e la Basilicata potrebbe essere la prima terra ad accogliere questa sperimentazione internazionale ed indigena”.
Smily Academy è un progetto di sostenibilità imprenditoriale che nasce in Italia e cerca di diffondere i suoi semi su tutto il pianeta, in modo da favorire modelli di sviluppo in armonia con la terra: una concordanza tra quello che si ottiene con il lavoro e quello che si dona al nostro prossimo.
www.smilyacademy.org