La segretaria regionale dell’associazione politica “Area Civica”, Federica D’Andrea ha partecipato al presidio dei lavoratori Logitek e Teknoservice (gruppo Trasnova) che si è svolto davanti il cancello B dello stabilimento Stellantis nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Circa cento lavoratori, che per quasi trent’anni hanno curato la movimentazione sui piazzali interni delle vetture Stellantis, hanno ricevuto la lettera di licenziamento che scatterà dal 31 dicembre prossimo. “Siamo di fronte all’ennesima vertenza – spiega D’Andrea – l’ennesimo dramma che si vive in un periodo dell’anno in cui questa gente avrebbe dovuto trascorrere il Natale con serenità in famiglia. Invece queste persone dovranno fare i conti con la fine di un progetto di vita che era stato improntato sul lavoro e sul proseguimento della propria esistenza familiare in Basilicata”. La situazione di crisi è generale. “Assistiamo al dramma della nuova realtà industriale dell’indotto legato a Stellantis – aggiunge la segretaria di Area Civica, Federica D’Andrea – che rischia di innescare una pericolosa bomba sociale i cui effetti devastanti riguardano non soltanto Melfi o la provincia di Potenza ma la tenuta stessa dell’intera Regione. Tutto ciò viene confermato dai recenti dati Svimez che ci informano su come la politica industriale della Basilicata sia basata soprattuto sull’automotive. Ecco perché la crisi di questo settore è la crisi di tutta la Basilicata già martoriata dallo spopolamento e che vede ancora una volta la mancanza di opportunità per invertire questo trend negativo”. Le proposte di Area Civica. “Serve agire e serve farlo subito – conclude Federica D’Andrea – a cominciare dall’essere presenti, come qui stamattina, al fianco dei lavoratori. Chi siede ai tavoli decisori deve necessariamente discutere non solo di numeri ma soprattutto di persone. Noi di Area Civica chiediamo che siano tempestivamente attivate le procedure per gli ammortizzatori sociali, nonché politiche fattive di ricollocazione dei lavoratori in esubero. Serve una politica nuova che non sia fatta solo di parole ma che crei presupposti concreti di ripartenza, in un momento in cui si sta vivendo una delle più importanti crisi del sistema automotive a livello globale ”.