“Da quando le competenze sono passate dal Dipartimento Ambiente al Dipartimento Agricoltura, nel corso di questi ultimi sei mesi l’Ufficio competente ha istruito e evaso tutte le richieste pendenti per danni alle produzioni zootecniche causate da fauna selvatica o inselvatichite (lupi) relativamente agli anni 2012, 2013, e 2014 proponendone la relativa liquidazione per circa 200mila euro per 366 istanze”.
“Accelerazione delle procedure e dei pagamenti, avvio della procedura online per il risarcimento dei danni causati alle produzioni zootecniche dalla fauna selvatica o inselvatichita (lupi) e un nuovo disciplinare che definisce la tempistica e le modalità operative del controllo numerico della popolazione di cinghiale. Questi i tre provvedimenti più importanti che il Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata ha messo in campo sul tema complesso dei danni da fauna selvatica.”
Lo ha comunicato questa mattina nel corso di una conferenza stampa l’assessore Luca Braia.
“Il trend dei danni da fauna selvatica è in aumento. Le denunce relative ai danneggiamenti alle colture, alle produzioni zootecniche e alle persone hanno visto un costante e continuo incremento su tutti i territori a caccia programmata.
Da quando le competenze sono passate dal Dipartimento Ambiente al Dipartimento Agricoltura, – ha sottolineato Braia – nel corso di questi ultimi sei mesi l’Ufficio competente ha istruito e evaso tutte le richieste pendenti per danni alle produzioni zootecniche causate da fauna selvatica o inselvatichite (lupi) relativamente agli anni 2012, 2013, e 2014 proponendone la relativa liquidazione per circa 200mila euro per 366 istanze. Relativamente al 2015 sono state liquidate 10 pratiche, 70 risultano istruite ed in attesa di definizione e 100 sono in istruttoria.
Riguardo il risarcimento dei danni causati alle produzioni zootecniche (animali) dalla fauna selvatica o inselvatichita (lupi), si è intervenuti per modificare la procedura e la legge regionale 23/2000. Si passa oggi da un sistema di inoltro delle domande di risarcimento danni alla Regione solo per il tramite dell’Asp, senza alcuna prescrizione di un termine ben definito, ad una procedura online, entro e non oltre 30 giorni dal rilascio della certificazione sanitaria che attesta l’aggressione, da attivare registrandosi sulla piattaforma presente sul sito www.regione.basilicata.it.
Una modifica necessaria per far fronte alle difficoltà di ordine pratico derivanti da una procedura poco incisiva del rispetto dei tempi e per fronteggiare i numerosissimi procedimenti giudiziari che hanno visto la Regione Basilicata puntualmente soccombente. Il riconoscimento del risarcimento riguarderà danni su animali con matricola identificativa. La procedura online è in vigore dal 5 marzo 2016. Al fine di permettere agli utenti di passare dalla vecchia procedura alla nuova si darà un tempo di transizione in cui sarà possibile utilizzare entrambe fino al 31 maggio 2016.
Inoltre si evidenzia, dai dati in possesso forniti dalle Province che i danni alle colture agricole nel sessennio 2010-2015 ammontano a circa 3,2 milioni di euro per 1822 istanze sul territorio regionale. L’importo del risarcimento del danno è aumentato in modo esponenziale passando da 280mila euro del 2010 a circa 700mila euro nel 2015.
E’ stato approvato il disciplinare regionale per il controllo della popolazione di cinghiale, nel rispetto dei Piani Provinciali approvati, sul territorio della Regione Basilicata, pioniera del dotarsi di uno strumento condiviso e frutto di un lavoro sinergico tra regione e provincie che si è reso necessario a causa dell’aumento della diffusione dei cinghiali, al fine di garantire la tutela delle produzioni agricole, dei fondi coltivati e rustici e, soprattutto, di assicurare la pubblica incolumità.
E’ permesso così il controllo selettivo della specie in sovrannumero durante tutto l’anno nelle oasi di protezione destinate al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica, cioè nelle aree a divieto di caccia, escluso il periodo cacciabile che va dal primo ottobre al 31 dicembre sul territorio a caccia programmata (Aattcc), con diverse metodologie di controllo. Il disciplinare prevede l’autorizzazione ai chiusini anche agli agricoltori privati, in casi eccezionali e rispettando determinati requisiti, sempre al fine di garantire l’incolumità alle persone.
E’ in fase di predisposizione analogo disciplinare per il controllo della specie volpe.
Con questi provvedimenti e con il recente trasferimento della delega dalle provincie alla regione a cui va in capo l’attività di programmazione e attuazione del settore – ha evidenziato l’assessore Luca Braia – si apre una nuova fase in cui il primo obiettivo da raggiungere è sicuramente l’azzeramento del ritardo nel pagamento danni relativi al 2015, riallocando risorse in assestamento di bilancio entro la fine dell’anno e di conseguenza lavorare per la maggiore puntualità nei pagamenti stessi.
Occorrerà poi lavorare per rivedere l’organizzazione delle Aattcc., – ha concluso – per rendere omogenea la normativa relativa ai danni da fauna selvatica per le colture agricole attraverso una legge quadro e per attivare, infine, la filiera del cinghiale e la relativa economia per il territorio”.
BAS 05