Dati Inps su reddito di inclusione, Cgil: rafforzare rete servizi sociali e aprire discussione su misure di integrazione. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Secondo i dati dell’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione relativi al primo trimestre (gennaio-marzo 2018) dell’Inps le misure in essere (ReI, SIA e misure regionali integrative), complessivamente coprono circa il 50% della platea potenziale, raggiungendo circa 250.000 nuclei familiari con 870.000 persone coinvolte. In Basilicata risultano 1150 i nuclei familiari percettori del Rei, con un totale di 2871 persone coinvolte e un importo medio percepito di 259,89 euro mensili.
Seppure la discussione relativa alla integrazione tra Rei e reddito minimo di inserimento sia stata avviata nell’ambito del tavolo permanente sul RMI, è ora necessario procedere alla discussione specifica sul rafforzamento della rete dei servizi locali e sulle misure di integrazione.
I dati mostrano come circa 7 nuclei beneficiari su 10 siano residenti al sud e che sussiste una maggiore incidenza nelle aree con un maggiore tasso di disoccupazione. Il ReI, rispetto al SIA, allarga la platea delle famiglie monocomponenti (23%) e composte da 2 componenti (21% ReI, 11% SIA), ma, complessivamente, le due misure interessano maggiormente le famiglie numerose (73% con 3 o più componenti).
Il beneficio economico erogato con il ReI è, in media, leggermente più alto del SIA (297 euro a fronte di 245 euro) e coinvolge in misura leggermente maggiore le famiglie con disabili (19,6% a fronte del 12,9% del Sia).
Nello specifico il ReI, in questo primo trimestre, ha coinvolto 110.138 nuclei familiari, con una concentrazione pari al 72% nelle regioni del Sud (il 28,1% in Campania e il 23,1% in Sicilia), per un numero di persone coinvolte pari a 316.693. Si tratta della prima fase di attuazione della misura, vale a dire la parte costituita dal beneficio economico. Cruciale, a questo punto, diventa l’efficacia del sistema dei servizi e il loro potenziamento cui sono stati destinati per quest’anno il 15% del Fondo povertà (circa 300 mln) la cui allocazione territoriale sarà definita nelle prossime settimane in Conferenza Unificata.
La rete della protezione e inclusione sociale ha, infatti, approvato il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, contenente i criteri di riparto e gli obiettivi di servizio.
Spetterà ora alle Regioni e agli ambiti territoriali intervenire per rafforzare e integrare, come previsto dalla normativa, la rete di servizi locali.
Per questo motivo, Cgil Cisl Uil di Basilicata, il 12 dicembre scorso avevano chiesto la convocazione di un apposito tavolo regionale su REI, richiesta rimasta sostanzialmente inascoltata da parte della Regione.