Carmine Vaccaro, segretario regionale UIL: “Dati Inps voucher lavoro confermano necessità di superare precariato”. Di seguito la nota integrale.
L’INPS segnala il crescendo continuo della vendita di voucher che a fine anno potrebbero arrivare a coinvolgere complessivamente nel Paese oltre 1,5 milioni di persone. I voucher venduti (con un valore nominale di 10 euro) tra gennaio e giugno 2015 nella nostra regione sfiorano i 400mila euro interessando alcune migliaia di persone. Dall’analisi dei dati più complessivi dell’Inps confrontati con quelli del primo semestre 2014 emerge dunque che vi è, sì, una crescita ma di assunzioni precarie, a tempo determinato e che dipendono sostanzialmente dalla presenza della Fiat.
Non dimentichiamo che l’azienda automobilistica ha trasformato contratti a tempo indeterminato di circa 2mila unità. Ci sono poi miriadi di contratti a tempo determinato con contratto in somministrazione da agenzie che fanno emergere dati positivi ma si tratta sempre di contratti a termine. Quello che colpisce è lo snaturamento dello strumento dei voucher, nato per “regolarizzare” il lavoro informale (baby sitter, giardinaggio etc.), ma che si è diffuso in settori produttivi strutturati come il commercio, il turismo e la stessa industria. In sostanza, emerge con nettezza che più che far emergere il sommerso l’utilizzo dei voucher fa immergere quota di lavoro tutelato. Mi faccio una domanda molto semplice: cosa succederà quando il mercato dell’auto, com’è prevedibile, avrà una contrazione? Risulta evidente che in questa situazione di mercato del lavoro viene meno la garanzia per il lavoratore di essere tutelato. Qualche altro dato del nostro Ufficio Politiche Territoriali. Nel primo semestre 2015 sono stati attivati in Basilicata 8.599 contratti di assunzioni a tempi indeterminato, 18.320 assunzioni a termine, 487 in apprendistato, per un totale di 27.406 assunzioni; le cessazioni sono state però 6.377 per i contratti a tempo indeterminati, 12.228 per i rapporti a termine e 358 per l’apprendistato per un totale di 18.963. Questi dati confermano la necessità vitale del saper costruire sistemi di promozione al lavoro aderente a ciò che esprime il mercato del lavoro locale. La UIL crede fortemente che un “buon cambiamento” non possa prescindere da due fattori fondamentali: il lavoro e l’inclusione sociale. Lavoro per il maggior numero di persone, lavoro di qualità e che garantisca certezza di reddito e inclusione sociale, come condizione per evitare che il cambiamento “lasci per strada” i più deboli. Siamo preoccupati del fatto che La Basilicata occupi la quinta posizione nella graduatoria dell’indice della “sofferenza occupazionale”. Forse è il caso che il governo, già dalla prossima legge di stabilità, trovi il modo di ridurre il fenomeno del precariato. Del resto, se il Governo sente l’esigenza di affrontare il nodo del costo del lavoro, e di farlo nella Legge di Stabilita’, significa che le norme sul Jobs Act non hanno dato i frutti sperati. Siamo disponibili al confronto e a dare un nostro contributo e non intendiamo esercitare alcun potere di veto. Ma dobbiamo discutere di un nuovo modello contrattuale che detassi davvero la produttivita’ e punti sullo sviluppo.
Ott 10