“In Basilicata la povertà aumenta e va inquadrata nel contesto di una regione in cui è ormai assurta a livelli epidemici. E’ divenuto un caso lucano e prende corpo nell’Italia giunta in deflazione. Ad agosto l’indice dei prezzi al consumo misurato dall’Istat nelle prime stime ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio). L’Italia entra in deflazione ad agosto per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l’economia era in forte crescita. L’Istat ricorda che allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell’1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi. Ad agosto risulta anche in deflazione il cosiddetto carrello della spesa, ovvero l’insieme dei beni che comprende l’alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio, considerato lì dove le risorse destinate al contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale sono di gran lunga inferiori alla media UE”.
Lo sostengono i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “la povertà aumenta e si concentra soprattutto al Sud, con una forte incidenza in Basilicata. Con urgenza vanno ri-ascoltare direttamente dalle comunità locali i bisogni prioritari riferiti all’emergenza sociale che è in atto. Oggi serve a poco differenziare statisticamente il dato tra povertà relativa e povertà assoluta. Il disagio sociale – continuano – è esteso sull’intero territorio regionale con più drammaticità nei centri minori e di montagna e tra tutte le categorie, dai pensionati, ai pubblici dipendenti con figli minori a carico. L’incubo di non riuscire a garantire alla propria famiglia persino spese necessarie coinvolge da tempo il ceto medio. La verità è che le politiche attuate dal Governo regionale per la riemersione dall’emergenza sociale, tutte improntate sull’assistenzialismo, non hanno prodotto risultati al punto che la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione e nei due capoluoghi. Noi dell’Ugl da sempre abbiamo fatto la nostra parte sia fuori che dentro le Istituzioni, portando avanti battaglie ‘scomode’ e coraggiose e spesso solitarie ma sempre dirette a conservare un unico interesse: il bene comune e la collettività avente risultato di una formazione unita e protagonista con la passione di sempre. Sindacato uguale servizio ai cittadini. Da questa idea siamo partiti e con questa idea continueremo la nostra attività sindacale. La politica non si chiuda nelle ‘stanze dei bottoni’ restando sordi al grido della gente disperata e senza speranza, non serve a nulla, così come non serve a nulla fare finta che vada tutto bene. Perché non va tutto bene. La gente ce lo dice ogni giorno, in ogni modo ed anche con gesti estremi e drammatici. La famiglia – concludono Giordano e Tancredi -, nonostante le fatiche e le difficoltà che su di essa si abbattono, costituisce ancora oggi una risorsa importante per la società lucana ed è ancora lo strumento principe per raccogliere la sfida educativa. E ciò in un contesto sociale, quello Italiano, dove si applicano politiche familiari dal respiro corto con aiuti limitati e senza una vera prospettiva sul futuro”.