“Siamo di fronte a un uso elettoralistico delle istituzioni, una bozza di legge di due articoli di meri annunci propagandistici, priva di contenuti di merito sulle modalità attuative della misura, demandati a successive valutazioni, approfondimenti e provvedimenti a data da destinarsi”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando il disegno di legge regionale sulle compensazioni ambientali derivanti dagli accordi della Regione Basilicata con le compagnie petrolifere e che verrà discusso per essere approvato in Consiglio regionale sabato 13 agosto, in una seduta straordinaria convocata dalla maggioranza di centrodestra, a sette giorni dalla presentazione delle liste elettorali.
“Se non fosse mera propaganda – continua Summa – non si riuscirebbe a comprendere la necessità di approvare, a Ferragosto, di tutta fretta, una legge di soli principi generalistici, priva di contenuti attuativi e che, così come rilevabile dalla lettura della relazione di accompagnamento, per renderla operativa demanda ad ulteriori verifiche, approfondimenti e atti non meglio specificati. Se non fossimo in campagna elettorale, si sarebbe potuta articolare una legge effettivamente esecutiva sull’utilizzo dei 200 milioni di metri cubi di gas, previo confronto di merito con tutte le forze politiche sociali nei tempi giusti e necessari, invece di continuare a utilizzare lo slogan in modo strumentale e per di più a ridosso della campagna elettorale. Stesso copione registrato per la vertenza Stellantis di Melfi, dove il presidente Bardi si è ricordato di un serio problema di tenuta occupazionale del comparto dell’automotive solo ora, a ridosso della campagna elettorale, a distanza di oltre un anno dalle reiterate richieste del sindacato.
Come Cgil – aggiunge il leader della Cgil lucana – avevamo espresso criticità e perplessità sul disegno di legge sia per la mancanza di riferimento alle risorse complessive derivanti dalle compensazioni (200 milioni di metri cubi di gas) e sia sulla scelta di dare il gas gratis a tutti i lucani indistintamente dal reddito. Una misura sbagliata di intervento a pioggia che sarebbe uno spreco di risorse che pregiudicherebbe il futuro dello sviluppo della nostra regione. La scelta dovrebbe invece andare nella direzione di dare il gas gratis ai redditi medio bassi fino a 35mila euro e utilizzare le restanti risorse del gas per costituire un fondo per lo sviluppo e la transizione energetica. Dopo l’audizione in terza commissione consiliare ci aspettavamo qualcosa di più dal presidente della Regione, che annuncia i confronti con le parti sociali senza mai praticarli.
Il tema del gas – conclude Summa – andava analizzato e approfondito nella sua complessità. È necessario, in questo momento, delimitare il perimetro di distribuzione del gas gratis che deve ricomprendere, senza dubbio, le famiglie che hanno un reddito medio basso e tutti i soggetti svantaggiati. Le altre risorse derivanti dalle compensazioni ambientali andrebbero vincolate a politiche di sviluppo del territorio, per sostenere investimenti di riconversione dei settori produttivi in crisi e ricollocazione e salvaguardia di posti di lavoro, favorendo lo sviluppo delle filiere produttive legate alla transizione ecologica e alle energie alternative. Così, invece, si condanna la nostra regione alla dipendenza del fossile senza prospettive di sviluppo futuro”.