Giampiero De Meo, componente del comitato scientifico Associazione Zes Lucana, ha inviato una nota sulle opportunità che arriveranno dall’istituzione della Zes Ionica Puglia Basilicata per le imprese lucane grazie al progetto Valbasento dry port, che permetterà di ampliare e consolidare i rapporti commerciali tra Porto e retroporto di Taranto. Di seguito il testo integrale.
Per la Zes Ionica fronte Basilicata è giunta l’ora delle imprese. Completato il quadro normativo, nominato il commissario, individuate e finanziate con 50 milioni le infrastrutture da realizzare con i fondi del Pnrr all’interno dele aree industriali di Tito, La Martella e Jesce, realizzata la perimentrazione della zona franca doganale all’interno delle piattaforma logistica di Ferrandina finanziata con 45 milioni, ora è giunto il momento per le imprese già insediate e che intenderanno insediarsi in aree Zes per usufruire dei benefici e vantaggi localizzativi (da ultimo la decontribuzione delle nuove assunzioni), di avviare i nuovi investimenti incentrati e focalizzati sul vantaggio competitivo, rappresentato in primis dalla connessione intermodale della Valbasento con il porto internazionale di Taranto e che vede nell’operatività del terminal portuale San Cataldo Contaner Terminal un impresa pronta con i suoi servizi a soddisfare le nuove esigenze di trasporto marittimo e intermodale. Tutto ciò a condizioni altrettanto vantaggiose in un momento di aumento dei noli marittimi insieme al costo comparato del trasporto per l’incremento oramai strutturale dei costi dei carburanti, che contribuisce a ridisegnare le scelte sulla formazione delle filiere logistiche delle imprese produttive. I servizi tornano ad essere al servizio delle imprese al di la di ogni intermediazione tecnico economica. Quindi gli intermediari, spedizionieri e agenti, devono saper cogliere queste nuove opportunità a vantaggio deile imprese loro clienti. Inoltre si creano nuove possibilità di lavoro autonomo e dipendente. E’ questo l’impegno che l’associazione Zes lucana con il suo piccolo contributo porta avanti oramai da quasi un lustro, favorendo la conoscenza e alla collaborazione tra soggetti pubblici e rappresentanze private per facilitarne le relazioni con il convincimento che il territorio possa oramai imboccare la strada di un nuovo sviluppo duraturo ma diverso dal passato, sfruttando le risorse a vantaggio di tutti. Da qui il progetto Valbasento dry port del porto di Taranto. E’ il momento di ampliare e consolidare i rapporti commerciali tra Porto e retroporto di Taranto. Le imprese della Valle lucana individuata da dieci anni come area logistica retroportuale del sistema logistico del porto di Taranto incontrano presso Tecnoparco presieduto da Michele Somma (presidente della Camera di Commercio Basilicata) il management della Scct apa per confrontare rispettivamente necessità e servizi offerti e negoziare condizioni contrattuali convenienti e durature nella prospettiva del nuovo sviluppo dell’area.