Con una lettera inviata al sindaco Raffaello De Ruggieri, all’assessore alle Opere Pubbliche Michele Casino e ai responsabili di Terna SpA, il presidente di Confapi Matera Massimo De Salvo ha evidenziato l’interesse del sistema imprenditoriale locale alla convocazione di un tavolo tecnico con Terna, finalizzato alla razionalizzazione delle rete di Alta Tensione nella città di Matera.
L’intervento di De Salvo fa seguito alla nota diffusa a mezzo stampa dal consigliere comunale Giovanni Scarola, in cui si citava il protocollo di intesa sottoscritto tra il Comune di Matera e Terna SpA nel 2008, che prevede l’eliminazione mediante spostamento o interramento di tronchi di alcuni elettrodotti 150 kV e precisamente: “Matera-Matera CP”; “Matera-Salandra”; “Matera CP-Matera N.”.
“Ad oggi – scrive il presidente di Confapi – sono stati ultimati soltanto i lavori per l’eliminazione della linea “Matera-Matera CP”, interessante le aree urbanizzate residenziali di Serra Rifusa, Aquarium, L’Arco e via Gravina, mentre per linea “Matera-Salandra”, nei pressi dell’area dell’ex ospedale, è stata prevista una variante aerea che ha lasciato, in un breve tratto, inalterata la situazione dei luoghi, contravvenendo appunto alle previsioni del Protocollo d’intesa”.
“È necessaria, inoltre, anche l’eliminazione della tratta “Matera CP-Matera N.”, interessante le aree produttive del Paip 1 e Paip 2, dove è numerosa la presenza di imprese. Per questo motivo è urgente convocare un tavolo di lavoro con la Società Terna al fine di ottenere idoneo finanziamento dal Ministero delle Infrastrutture competente per poi procedere all’interramento delle linee di Alta Tensione citate”.
L’Associazione ricorda che Terna è proprietaria della Rete Elettrica Nazionale e concessionaria delle attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica nel territorio nazionale. Al Comune di Matera si chiede dunque di sollecitare sia la società che il ministero competente per finanziare i lavori e realizzarli in tempi brevi. Per una città patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e capitale europea della cultura per il 2019 i tralicci andrebbero interrati subito.