De Salvo (Confapi Matera): La desertificazione degli sportelli bancari danneggia l’economia e impoverisce il territorio. Con la ZES Unica le aree interne sarebbe ulteriormente penalizzate dalla chiusura. Di seguito la nota integrale.
In provincia di Matera le banche sono presenti solo in 20 Comuni su 31; gli altri 11 ne devono fare a meno, con cittadini e imprenditori costretti a recarsi in altri centri per svolgere le operazioni bancarie. In provincia di Potenza sono 52 i Comuni con sportelli bancari. Questo significa che in Basilicata, su 131 Comuni ben 59 sono senza istituti di credito.
Trincerandosi dietro la motivazione dei cambiamenti della tecnologia, le banche stanno lentamente abbandonando il territorio, tranne alcune eccezioni presenti tra le Banche di Credito Cooperativo.
Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, dichiara: “È pur vero che le banche sono imprese, per cui assumono legittimamente decisioni di razionalizzazione e contenimento dei costi. Tuttavia, il fenomeno della desertificazione degli sportelli bancari danneggia l’economia e impoverisce il territorio. Per le imprese di minori dimensioni, infatti, il rapporto diretto con lo sportello è importante, non potendo esso sostituire le possibilità offerte dalla tecnologia.
“Il danno è ancora maggiore per le aree interne – precisa il Presidente De Salvo – che, già penalizzate dai divari infrastrutturali materiali e immateriali, con la chiusura di sportelli bancari perdono di attrattività e di competitività nella istituenda ZES Unica”.
“Se le banche rinunciano al rapporto col territorio – dichiara il Presidente di Confapi Matera – le piccole imprese subiscono notevoli disagi e, in periodo di crisi come quello attuale, diventano più vulnerabili e sono maggiormente esposte al rischio usura e criminalità”.
“Col disimpegno cui stiamo assistendo – prosegue il Presidente De Salvo – le banche perdono un ruolo sociale fondamentale nella nostra economia. Appellandosi a un mero principio di sostenibilità, le banche snobbano i piccoli centri privilegiando la raccolta all’impiego del denaro. Ciò contribuisce al depauperamento dei servizi di pubblica utilità di cui purtroppo il nostro territorio è vittima privilegiata e costituisce una delle cause dello spopolamento dei piccoli centri e del sottosviluppo imprenditoriale.
Anche la città di Matera, che pure presenta un numero elevato di sportelli bancari, non ha tuttavia un grado di “bancarizzazione” sufficiente ad assicurare all’economia materana un flusso di risorse adeguato alle sue esigenze di sviluppo.
Infine, il processo di consolidamento che ha prodotto, attraverso accorpamenti e fusioni, nuovi modelli organizzativi basati sulla grande dimensione, se da una parte ha aumentato la concorrenza e la competitività delle banche, dall’altra ha determinato una perdita di localismo che minaccia di allentare quel legame virtuoso tra la banca e la comunità produttiva locale, che ha contribuito allo sviluppo delle economie territoriali.