Decreto calamità naturali, Cia: “Bisogna saper programmare per dare risposte rispetto a eventi climatici che non possono più essere definiti straordinari”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nel decreto firmato dal Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, tra le regioni che utilizzeranno il Fondo di Solidarietà nazionale (l’importo totale delle risorse disponibili è di poco superiore ai 13 milioni di euro) c’è anche la Basilicata. In attesa della ripartizione per regioni per conoscere l’esatta cifra a disposizione delle aziende lucane che, a causa delle eccezionali calamità naturali, hanno subito danni a carico delle strutture aziendali non assicurabili e per il ripristino delle infrastrutture connesse alle attività agricole, la Cia-Agricoltori Basilicata sottolinea che non c’è tregua per il settore primario, da tre anni funestato da eventi calamitosi: dai terremoti alle nevicate straordinarie alle alluvioni, a cui si sono sommati periodi di prolungata siccità. Così, al conto dell’agricoltura mancano circa 2,5 miliardi di euro dal 2015 a oggi.
Al di là dei danni subiti dalle aziende agricole, alle quali bisognerà garantire risarcimenti adeguati – sostengono Giuseppe Stasi e Giannino Lorusso, presidenti Cia di Matera e Potenza –bisogna saper programmare per dare risposte rispetto a eventi climatici che non possono più essere definiti straordinari. E’ chiaro come il settore primario sia il primo comparto dell’economia a risentire degli effetti dei cambiamenti climatici, che negli ultimi anni hanno creato non poche difficoltà all’agricoltura, e ai cittadini. Oramai diventa impossibile riuscire a programmare il lavoro. Quest’estate ogni pochi giorni un evento atmosferico che ha messo a dura prova gli imprenditori agricoli dal Metapontino, alla Collina Materana, dal Vulture-Alto Bradano all’area sud del Potentino. L’anno scorso il problema inverso: la siccità. Crediamo che occorre trovare soluzioni concrete che vadano incontro alle sempre maggiori necessità degli agricoltori di riuscire a garantire raccolti e continuare a mantenere le aziende agricole.
Tra le proposte presentate in occasione della recente assemblea nazionale della Cia-Agricoltori dal tema suggestivo “Il Paese che vogliamo”, superare e modificare il decreto legislativo 102/2004, istituire un nuovo e più corposo fondo nazionale per i danni da calamità naturali, prevedere un più ampio e agevolato accesso alla copertura assicurativa per le imprese agricole danneggiate da eventi atmosferici di eccezionale entità. Inoltre, occorre semplificare le procedure burocratiche per permettere, ad aziende e lavoratori, di usufruire in tempi rapidi delle agevolazioni previste, insieme ad un progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio.
“Gli eventi calamitosi si susseguono ormai con intervalli di tempo sempre minori l’uno dall’altro. La nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci a una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell’emergenza, utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio zootecnico e agricolo. Abbiamo visto la disperazione negli occhi dei nostri agricoltori davanti alla devastazione nelle campagne e le loro vite non possono essere subordinate a tempi burocratici biblici”: hanno sottolineato i presidenti Cia Stasi e Lorusso.