Giuseppe Digilio, esponente regionale di Alleanza Ecologica critica in una nota i provvedimenti inseriti nel decreto del Fare dal Governo Letta-Alfano che dovrebbero rilanciare il sistema delle piccole e medie imprese per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Di seguito la nota integrale
Nello stesso tempo che il PD è impegnato a risolvere i problemi congressuali e la PDL quelli giudiziari del suo leader, l’Italia rischia il fallimento. Se a questo aggiungiamo che Il governo Letta-Alfano, piuttosto che mettere in campo soluzioni urgenti che generino domanda per le imprese, si adoperano per studiare maggiori oneri e costi da aggiungere ai già innumerevoli balzelli da pagare, allora è certa la recente catastrofica previsione di un immediato default del paese.
Né tantomeno le recenti norme sulle agevolazioni per l’occupazione, possono da sole incoraggiare le piccole e medie imprese a restare nel mercato a fronte di misere misure incentivanti sulle assunzioni che non contribuiscono alla diminuzione dei prezzi al consumo fino a che le aziende, continueranno a essere sopraffatte dal peso di una pressione fiscale insostenibile com’è quella italiana.
Non è difficile da comprendere che se non si promuovono operazioni a vantaggio dei consumatori (e non a loro spesa), i consumi difficilmente potranno ripartire e le aziende non avranno alcuna necessità di assumere, financo a condizioni agevolanti.
Ho l’impressione, però, che si voglia orientare l’opinione pubblica su responsabilità occupazionali che sono del governo e che con quest’operazione mediatica si vorrebbero addossare alle aziende.
Aziende che, con provvedimenti di scarso interesse come quello delle assunzioni agevolate di giovani disoccupati, appunto, non potrebbero comunque risolvere il problema dei consumi. Consumi che, viceversa, lo stato potrebbe agevolare riducendo le tasse sulla produzione; cancellando le accise che non hanno più motivo di essere pagate sui carburanti; abbassando l’imposta sul valore aggiunto dal 21% al 15% favorendo gli sgravi fiscali sugli acquisti di beni e servizi per i cittadini così che si limitassero prestazioni senza rilascio di documenti fiscali.
Ma, soprattutto, lo stato potrebbe contribuire al risanamento del paese se per una volta, ai sacrifici che costantemente chiede ai cittadini, ne facesse uno di pari interesse riducendo la spesa pubblica di cui è assolutamente responsabile.
Giuseppe Digilio (Alleanza Ecologica)