“Il decreto del Governo Meloni per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione delle procedure in materia di immigrazione non può certo bastare ad affrontare la questione degli sbarchi di immigrati sulle coste italiane se non si programmano interventi di cooperazione economica per creare lavoro e far restare gli immigrati nelle terre d’origine”. Lo ha sottolineato il presidente della CdCItalAfrica centrale ing. Alfredo Carmine Cestari. “Il punto di partenza – aggiunge – sono la cooperazione allo sviluppo e le politiche di partenariato tra l’Europa e i paesi del continente africano. Bisogna mettere in campo iniziative sinergiche non solo nei Paesi da cui partono le navi dirette verso l’Italia e l’Europa, ma soprattutto negli Stati dell’Africa centrale da cui spesso prendono il via i “viaggi della speranza” di decine di migliaia di giovani che fuggono al destino segnato di mancanza di lavoro e fame. Con iniziative di cooperazione mirate ed efficaci, che coinvolgano non solo gli Stati, ma anche le aziende, è possibile ridurre sensibilmente i flussi, creando occupazione in loco ed evitando ai paesi africani la perdita di capitale umano e intellettuale indispensabile al loro sviluppo economico e civile”, ha continuato Cestari. “L’alibi della carenza o insufficienza di risorse non c’è più: ci sono fondi della programmazione europea 2023-2027 e della manovra finanziaria 2023 che il Parlamento sta per approvare che attendono solo di essere utilizzati. Per questa ragione siamo disponibili a sostenere l’idea della Premier Meloni perché l’Italia si faccia promotore di un ‘piano Mattei’ per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane – ha aggiunto Cestari – può contare su un progetto che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che abbiamo chiamato “Sud Polo Magnetico”. “Anche noi come la Premier –ci poniamo la ‘mission’ di recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo attraverso un tessuto relazionale ed imprenditoriale che vada oltre la semplice assistenza, potenziando la rete di interscambio e, soprattutto, una reciprocità produttiva che significa, prima di tutto dare un aiuto efficace alle economie dei Paesi Africani e fermare i flussi migratori irregolari verso l’Europa. A questo mira il progetto “Sud Polo Magnetico”, pensato dalla Camera di Commercio ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane. Dalla valorizzazione delle zone economiche speciali, che auspichiamo al Sud possano finalmente diventare operative, abbiamo la consapevolezza che queste aree non saranno né di interesse delle imprese regionali, perché ogni impresa del Sud ha già la sua struttura, né potrebbero esserlo se non si connette il grande mercato del continente africano. Se grandi attori dell’imprenditoria come ha insegnato Mattei sono state antesignani, in anni difficili, di un nuovo processo di cooperazione tra Paesi industrializzati e Paesi Africani in via di sviluppo, con Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e noi stessi esportando quanto abbiamo di meglio: i nostri prodotti, il design, le tecnologie, le nostre eccellenze. E’ arrivato il momento di agire in modo diverso dal passato”.
Dic 29