Parte la prima operazione di sostegno all’emergenza Covid del governo Draghi. Dopo l’informazione al Parlamento e alle Regioni, il ministro dell’Economia Daniele Franco porterà nella mattinata di venerdì 19 m arzo in consiglio dei ministri il testo del decreto legge “Sostegni” da 32 miliardi. Da sciogliere ancora il nodo, e il relativo braccio di ferro, sulla sanatoria delle vecchie cartelle esattoriali, dove la maggioranza è divisa tra Pd e Leu, contrari a condoni, da una parte, Lega e Movimento 5 Stelle favorevoli, con meccanismi diversi, a cancellazioni più ampie del magazzino, e Italia viva con una proposta intermedia. Garantita la doppia lettura per le Camere (si partirà dal Senato) e un fondo da 500 milioni per gli emendamenti parlamentari.
Ristori per imprese, partite Iva e professionisti
Punto forte del decreto, che porta a 140 miliardi gli interventi complessivi tra 2020 e 2021 per l’emergenza Covid, è il piano dei ristori. Per circa 3 milioni di imprese e partite Iva ci saranno 11,1 miliardi di rimborsi che potrebbero arrivare già dalla seconda metà di aprile. La condizione per accedere al dispositivo sarà la perdita del 30 per cento del fatturato del 2020 rispetto al 2019, la perdita viene divisa per 12 in modo da avere la perdita media mensile e su questa si applica una percentuale di rimborso che va dal 60 per cento al 20 per cento in funzione del fatturato d’impresa, fino ad un tetto di 10 milioni di euro. L’ammontare massimo del ristoro è comunque di 150 mila euro. Un meccanismo simile sarà destinato a lavoratori autonomi e professionisti, circa 800 mila, che costerà circa 1,5 miliardi.
Gli operatori della montagna
Per gli operatori invernali sono a disposizione 600 milioni che saranno erogati dalle Regioni tenendo conto della differenza dei criteri, ad esempio tra Alpi e Appennini.
Il nodo sanatoria
Quanto al fisco, solo il consiglio dei ministri deciderà la soluzione finale sulla sanatoria delle vecchie cartelle, mentre sono confermate – complessivamente per 1,3 miliardi – le dilazioni per le cartelle sospese.
Rinnovo Cig Covid per tutto il 2021
Per la cassa integrazione Covid si parla di 3,3 miliardi per il rinnovo fino alla fine dell’anno. Blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno per i lavoratori che dispongono di Cig ordinaria e sblocco selettivo fino a fine anno, con possibile accompagnamento con Cig Covid, per chi non dispone di protezioni, consentendo così di varare la riforma degli ammortizzatori sociali. Mentre per 400 mila stagionali del turismo, dello spettacolo, autonomi occasionali e lavoratori dello sport ci sarà una indennità omnicomprensiva di 2.400 euro ciascuno.