Decreto Sud, Tortorelli (Uil), fortemente preoccupati per marginalizzazione Mezzogiorno e Basilicata. Di seguito la nota integrale.
“Siamo fortemente preoccupati che il “decreto Sud” approvato dal Governo, come è accaduto per altri decreti e provvedimenti importanti senza alcuna consultazione con il sindacato, produrrà un’ulteriore marginalizzazione del Mezzogiorno e della Basilicata che sta vivendo un’acuta fase di emergenza sociale”. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli che aggiunge: “in continuità con la strategia dell’Autonomia Differenziata -che è un disegno contro il Sud destinato ad aumentare il divario con il Nord – si realizza adesso un nuovo accentramento di potere in quelle che dovrebbero essere le politiche a favore dello sviluppo e dell’occupazione delle regioni meridionali. Il sindacato con la manifestazione di Cgil, Cisl, Uil del 20 maggio scorso a Napoli e la presenza di una nutrita delegazione di lavoratori lucani, ha scelto la strada della mobilitazione per ottenere un cambiamento delle politiche economiche, sociali e occupazionali, per affermare una nuova stagione del lavoro e dei diritti. Le risposte venute dal Governo con il “decreto Sud” sono invece del tutto inadeguate. Avevamo messo in guardia sul non concentrare ogni azione sulla Zes unica per tutto il Sud come se si trattasse dello “strumento magico” per risolvere i problemi sempre più incancreniti dello sviluppo industriale e del lavoro in Basilicata e nel Mezzogiorno. Ma – aggiunge Tortorelli – non ci è stato dato ascolto.
Anche la misura della decontribuzione per i lavoratori del Sud, cedendo alla richiesta di Confindustria, non può bastare. Servono investimenti, infrastrutture, risposte di come diamo, a chi vive nelle regioni meridionali una possibilità in più e come è possibile per infermieri, docenti tornare a lavorare al Sud. I dati Istat sulla demografia in Basilicata e nel resto del Sud hanno fortemente attualizzato le proposte della Uil per contrastare lo spopolamento dei centri minori innanzitutto con il lavoro che è l’unico strumento per tenere i giovani in Basilicata. C’è bisogno di dare delle risposte subito, intervenire subito per cambiare una situazione di grande disagio che vivono i giovani e le donne della nostra regione. Continuiamo a sostenere la proposta di Stati Generali delle Regioni del Sud per definire una strategia istituzionale e sociale comune. Ancora, la previsione di appena 2200 nuove assunzioni per rafforzare le capacità amministrative di tutte le Regioni del Sud si tradurrà per la nostra regione in appena un centinaio di nuovi posti. Inoltre il “decreto Sud” completa quel “corto circuito” che la Basilicata registra nelle scelte di politica industriale sino all’evidente incapacità di ApiBas di assolvere persino alle funzioni di ordinaria amministrazione e di indirizzare la spesa comunitaria e del Pnrr verso gli obiettivi di crescita e occupazione. Come per il Governo manca una visione del Sud anche per la Giunta Regionale manca una visione di quella che invece per noi è la missione di “regione laboratorio” del Sud per le risorse (petrolio-gas, acqua, ambiente-patrimonio forestale) disponibili”.
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