Il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli – accompagnato da Anna Carittiello, della segreteria regionale e responsabile delle Politiche di Genere, da Sofia Di Pierro del Centro Studi Sociali e del Lavoro – su invito della proprietà SmartPaper ha visitato lo stabilimento aziendale nell’area industriale di Tito ed incontrato imprenditori e dipendenti.
Subito dopo la Fca di Melfi è la seconda visita ad una fabbrica che Tortorelli ha voluto effettuare secondo l’impegno assunto in occasione della sua recente elezione a segretario generale della Uil per rilanciare il “rapporto diretto” con i lavoratori. La scelta della SmartPaper – ha detto – non è stata casuale in quanto la consideriamo un modello significativo dell’imprenditoria tutta lucana che è in grado di reggere le sfide di mercato attraverso tecnologie di avanguardia e impianti caratterizzati da una elevata qualità e capacità produttiva oltre che contando su livelli di alta professionalità dei dipendenti. Il Gruppo – che in Basilicata oltre che a Tito è presente anche a Sant’Angelo Le Fratte – si caratterizza inoltre per il buon numero di donne occupate (due terzi dell’intero organico, con un’età media di 32-33 anni, in gran parte in possesso di laurea).
I servizi specifici offerti alle dipendenti – ha sottolineato Anna Carritiello che ha donato alle lavoratrici il “quaderno delle donne Uil 2020” contenente informazioni sui temi della tutela della maternità, della parità, ecc. – tra cui l’asilo per i figli, un ambulatorio dotato di strumentazioni diagnostiche e per attuare campagne di prevenzione salute, ne fanno una “best practice” per tutte le altre aziende medio-grandi che operano in Basilicata. La Uil – ha continuato Carritiello – è impegnata a rafforzare ogni iniziativa a favore della conciliazione lavoro-famiglia e per le condizioni di pari opportunità uomo-donna su ogni posto di lavoro.
Per il segretario Tortorelli – che ha avuto un lungo scambio di idee con i manager Pasquale Carraro e Michele Di Trana sui problemi che riguardano le commesse riferite ai noti gap infrastrutturali riferiti all’area industriale di Tito come di tutte le altre della regione – siamo di fronte alla testimonianza positiva di imprenditoria lungimirante ed attenta ai bisogni dei dipendenti come ad una volontà di riscatto delle lavoratrici lucane che qui sono l’autentica risorsa di successo. La stessa definizione della ”carta etica aziendale” che qui è stata costruita con gruppi di lavoro non ha nulla di formale in quanto mette insieme la nuova cultura di impresa alla nuova cultura del lavoro e realizza un buon modello di welfare aziendale che oltre al riconoscimento ha bisogno che le istituzioni lo sostengano concretamente attraverso meccanismi di fiscalità di vantaggio. La globalizzazione, la sempre più accentuata competizione su scala mondiale – ha evidenziato il segretario della Uil – richiedono di stare al passo con i tempi con uno sforzo unitario delle parti sociali attente a difendere i posti di lavoro là dove è necessario, a consolidarli o accrescerli là dove è possibile. L’appuntamento degli Stati Generali del mondo del lavoro e delle imprese promosso unitariamente da sindacati e intero mondo delle imprese per il 19 febbraio prossimo è un’occasione per riflettere su tutti questi aspetti e contribuire alla crescita di “buona occupazione” e “buona imprenditoria”.