Giuseppe Moles, Commissario Regionale di Forza Italia, in una nota affronta la questione dei derivati della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
La notizia del documento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale, che vincola la Giunta“a valutare di esperire ogni azione giudiziale utile per la declaratoria di nullità dei contratti derivati sottoscritti dalla Regione”vuole apparire come la soluzione definitiva e quindi il toccasana del male “derivati”. Così non è!
Il Consiglio vincola la Regione solo a “valutare” e non certo ad agire;la verità è che i contrattidei “derivati” sono stati sottoscritti da oltre dieci anni (per la precisione il 30 giugno 2006), con perdite stimate intorno ai 40 milioni di euro,ed ancora si discute se valutare o meno la declaratoria di nullità! Fiumi e fiumi di parole, di esperti e di tavoli tecnici per arrivare a cosa?
E’ davvero inaccettabile che non si persegua con urgenza la via giudiziaria, eppure le soluzioni tecnico-giuridiche sono state prospettate;l’avv. Dina Sileo,più volte edanche a mezzo stampa, ha evidenziando come già altre amministrazioni pubbliche (Regione Piemonte e Comune di Prato), che avevano sottoscritto contratti derivati con istituti finanziari, sono ricorse alle vie giudiziali, ed ha tracciato con chiarezzala strada che può essere seguita immediatamente dalla nostra Regione, ma forse è bene ricordarlo ai nostri illuminati governanti: “Il conflitto di interessi insorto a seguito del doppio ruolo di advisor e di controparte contrattuale assunto da Dexia nella fase di contrattazione rende l’atto presupposto circa i contenuti essenziali dell’operazione derivati da porre in essere,prodromico rispetto alla successiva contrattazione. Gli atti prodromici del negozio privato possono essere impugnati davanti al giudice amministrativo. L’annullamento di tali atti produce effetto viziante del negozio a valle.Di qui la conseguente possibilità di azionare rimedi risarcitori o azioni di indebito arricchimento davanti al giudice ordinario. E se la competenza del giudice ordinario spetta , come in questo caso, ad un foro non italiano? Con la sentenza depositata il 29 giugno scorso in relazione al caso n. 1456/2010, l’Alta Corte di Londra ha statuito che i contratti derivati stipulati tra DexiaCrediop e il Comune di Prato sono nulli in quanto la documentazione contrattuale non contemplava la facoltà di recesso in capo al Comune di Prato nei sette giorni successivi alla stipula. La previsione di questa facoltà era imposta dall’art. 30, comma 7, del D. Lgs. 58/98 (il Testo Unico della Finanza, TUF). Ad avviso dell’Alta Corte di Londra l’art. 30, comma 7, costituisce una norma imperativa inderogabile dalle parti, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Convenzione di Roma sulle obbligazioni contrattuali, indipendentemente dal fatto che le parti abbiano scelto di assoggettare i contratti alla legge inglese, utilizzando i relativi modelli contrattuali predisposti dall’ISDA. E’ questo il plesso motivazionale da cui discende la nullità dei sei contratti swap oggetto della disputa”.
Se la via indicata ènon solo degna di considerazione ma anche assolutamente condivisibile, non comprendiamo il motivo per cui chi avrebbe dovuto ascoltare sia stato e sia ad oggi invece ancora completamente cieco e sordo.
Cosa vuole fare il Presidente della Regione con questi contratti derivati? Perché sembra voler far passare il messaggio che la Regione Basilicata, in 8 anni, abbia perso solo 2,5 milioni di euro e non 40 milioni? Perché non prende in considerazione neanche il parere degli esperti?Perché, ancora una volta, non si vuole assumere le Sue responsabilità risolvendo il problema?
Senza questi contratti “derivati” la Regione avrebbe potuto disporre di 40 milioni di euro in più, ma forse l’inerzia della Regione, che ha da sempre sottovalutato o – peggio – ignoratoquesto problema,è dovuta al fatto di voler occultare che questa operazione è stata voluta dal partito che governa la Regione da 20 anni e di cui l’attuale Presidente è un importante esponente; il risultato finale è che se il Presidente Pittella continua a galleggiare senza dare risposte e soluzionial problemadei “derivati” (nonostante gli siano state offerte soluzioni “a gratis” e per amor patrio) non può che essere anche lui responsabile di questa iattura tanto quanto lo sono stati e lo sono i suoi predecessori.
Giuseppe Moles, Commissario Regionale di Forza Italia