Il provvedimento del Governo per la detassazione del salario collegato alle produttività è una buona notizia che va in direzione della nostra richiesta. Lo sostiene una nota congiunta di Uil e Uilm Basilicata ricordando di aver sollevato la questione di recente in occasione del premio di efficienza per i lavoratori dello stabilimento FCA di Melfi considerevolmente assottigliato dalla tassazione ( praticamente su un premio di 1.300 € lo Stato ha prelevato dalle tasche degli operai 455,00 €, un’incidenza fiscale media del 25% più un carico previdenziale del 9,48 % per un totale di circa il 35% di pressione fiscale).
Il decreto è atteso al Cdm della prossima settimana, in attuazione della norma prevista dalla legge di Stabilità che prevede un’aliquota agevolata al 10% dei premi di risultato. Ovviamente, il nostro giudizio – si legge nella nota – resta sospeso sino all’effettiva emanazione del provvedimento e alla lettura dei testi, ma la direzione di marcia potrebbe essere quella giusta dando seguito alle pressanti richieste della UIL e della UILM al Ministero dell’Economia e delle Finanze per stanziare risorse sufficienti a consentire la tassazione agevolata per i lavoratori dipendenti. Si tratta di superare la grande ingiustizia sociale del nostro Paese dove – sottolineano UIL e UILM – gli unici a pagare le tasse con la trattenuta diretta in busta paga sono i lavoratori dipendenti. Per la UILM resta emblematico quello che i lavoratori stanno vivendo a Melfi: da un lato si creano le aspettative avendo contribuito giorno dopo giorno al raggiungimento del tanto atteso premio di risultato per poi ritrovarsi in busta paga un taglio vicino al 35%! Lo strumento della tassazione agevolata, introdotta a partire dal 2008, aveva favorito in maniera sostanziale la diffusione di accordi in tema di premialità poiché negli stessi accordi anche le aziende potevano riscontrare vantaggi di carattere fiscale e contributivo. Grazie alla battaglia condotta da UIL e UILM, di intesa con gli altri sindacati confederali – riferisce la nota – dopo lo stop per l’anno 2015, la Legge di Stabilità ha ripristinato per il 2016 la detassazione dei premi e del salario di produttività, una delle misure più attese per questa manovra finanziaria per la quale il Governo ha stanziato 430 milioni di euro per il 2016 e 589 milioni di euro per gli anni successivi. Oltre al ripristino della tassazione differenziata, la Legge di Stabilità 2016 ha previsto anche l’ampliamento della platea dei beneficiari, innalzando l’asticella dei redditi ammessi all’incentivo a quelli fino a 50mila euro lordi annui. Da quando è stato istituito l’incentivo (art. 2 D.L. n. 93/2008), con l’intento di favorire la produttività delle aziende, fino ad oggi il tetto massimo si era aggirato tra i 30mila ed i 40mila euro, escludendo così i quadri che invece ora possono godere dell’agevolazione fiscale. Il limite massimo di importo che potrà essere assoggettato a tassazione agevolata del 10%, se legato al raggiungimento di obiettivi di produttività e redditività aziendali, è stato fissato a 2.500 euro (2.000 euro lordi per le aziende che non coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro). Stesso limite e stessa aliquota agevolata (imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%) per gli utili distribuiti dalle aziende ai dipendenti. Se un Paese vuole crescere e premiare la produttività realmente – concludono UIL e UILM – non si può rinviare una scelta chiara già utilizzata è poi tolta: quella di detassare i premi di risultati.
Mar 13