Integrare le significative misure che il governo ha introdotto sul contenimento dei cinghiali, diventati un’emergenza per tutte le comunità regionali come quelle dell’area sud della provincia di Potenza dove la loro presenza è da tempo arrivata ai centri abitati, con il piano regionale che ha una proiezione triennale e un finanziamento complessivo di 3 milioni di euro. E’ la sollecitazione della consigliera alla Provincia di Potenza Giovanna Di Sanzo rivolta al Presidente della Regione Bardi anche in qualità di Assessore alle Politiche Agricole. Nel ricordare che il piano predisposto dal precedente assessore Francesco Cupparo è stato approvato allo specifico Tavolo in Regione a settembre scorso e risulta bloccato, Di Sanzo sottolinea la necessità di dare rapidamente corso alle azioni individuate tenendo conto che il provvedimento governativo stabilisce che le Regioni provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette, come quella del Parco Nazionale Pollino e le aree urbane anche nei giorni di “silenzio venatorio” e nei periodi di divieto.
Il progetto regionale – evidenzia la consigliere provinciale – include interventi che mirando a incentivare tutte le possibili azioni di contrasto alla crescita esponenziale di cinghiali che registra un incremento annuo dell’ordine di 20mila capi. Tra le azioni strategiche previste: il corrispettivo ai cacciatori che consentirà di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l’ assegnazione di un congruo ristoro per le spese sostenute; la fornitura di “chiusini” agli agricoltori con incentivo per l’installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio Veterinario fondamentale per un efficiente monitoraggi sanitario; la dislocazione di un numero congruo di celle refrigeranti; attività logistiche di raccolta delle carcasse; attivazione di un centro di lavorazione delle carne di cinghiale. Secondo i dati più aggiornati, nello scorso anno, il risarcimento per danni alle colture agricole da ungulati ha raggiunto 1,250 milioni di euro, mentre gli incidenti stradali provocati sono stati oltre 300. Diventa perciò necessario – conclude – definire le misure necessarie al fine di ridurre e contenere i danni provocati dai cinghiali alle colture agricole e ridurre i rischi per l’incolumità delle persone anche in relazione agli incidenti stradali; la strategia di contrasto agli ungulati, dunque, va aggiornata e migliorata.