Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Digilio, segretario provinciale di Alleanza per l’Italia in cui sono riportate alcune riflessioni sulla promozione terminata nello scorso weekend da parte di una compagnia petrolifera che attraverso l’attore lucano Papaleo invitava a fare il pieno per far ripartire i consumi. Purtroppo, sottolinea Digilio “alla fine, la pubblicità è finita e i consumi non sono “ripartiti”.
Di seguito la nota integrale
Nonostante Papaleo ce l´abbia messa tutta per aiutare l´Italia a ripartire prestando la sua faccia allo spot pubblicitario, i consumi non sono affatto ripartiti come voleva il claim. Anzi, a giudicare dai
dati, sarebbero addirittura scesi rispetto ad ogni più catastrofica previsione e non certo per colpa di Papaleo. Papaleo lo rivedremo piacevolmente al cinema, atteso che si possa raggiungerlo un cinema.
Per chi lo possiede sotto casa sarà più semplice perché, nel frattempo, la benzina sarà tanto cara che neanche lo si potrà raggiungere, il cinema. Almeno in macchina, sicuramente difficile da
fare in Basilicata dove ogni pur minimo spostamento bisogna farlo in auto per la scarsa capacità di offerta di mezzi pubblici.
Ma chi dovrebbe avere l´impegno di pensare a al problema dei trasporti è preso dal grande impegno della prossima campagna elettorale del 2013 per tentare di raggiungere Roma da onorevole o da senatore, questa volta.
Nel frattempo, la sensazione è che i cittadini, stiano decidendo se “rottamare” come vorrebbe Renzi oppure “demolire” come suggerisce Grillo qualche politico ambizioso, non prima però di aver smascherato i retroscena di quella “offerta” che gli automobilisti hanno finanziato durante i giorni in cui non è stata applicata la tariffa scontata. Del resto, non si può immaginare che i bilanci delle
compagnia potessero subire flessioni dal sottocosto delle offerte dei carburanti nel periodo dei maxi sconto. E pensare che le compagnie petrolifere se rinunciassero a spendere miliardi di euro in sponsorizzazioni e pubblicità per sottrarre gli importi dalle tasse, potrebbero offrire una tariffa migliore e lo Stato non sarebbe “costretto” a recuperare le tasse scaricate dalle compagnie aumentandole tagli automobilisti, centesimo su centesimo.
Quello che le compagnie non versano direttamente, lo Stato, lo preleva aumentando su aumentando le tasche agli ignari automobilisti. Nessuno ne parla, nessuno propone un tetto ai costi di pubblicità, nessuno ferma questa ingiustizia che ha prodotto danni al paese. Il governo o chi dovrebbe proporre soluzioni, evidentemente non fa il pieno con i propri risparmi e se lo fa, guadagna pure dai rincari che i cittadini pagano, calcolando il rimborso su base tariffaria stabilita dall´ACI.
Per i cittadini aumentano le accise e l´iva sull´iva delle accise, le accise sui disastri che neanche più nei libri di storia sono citati; sulle eccezionali catastrofi naturali ecc. perché, in fondo, lo Stato
siamo noi e quando lo Stato è in perdita o non può pagare i danni prodotti dall´incapacità manifesta della classe dirigente degli ultimi decenni. Ora, escluso loro, tutti noi, democraticamente, facciamo
sacrifici per riportare la situazione a normalità.
La colpa dei cittadini per dover essere puniti così è quella di aver votato chi ha dimostrato di essere incapace di amministrare la cosa pubblica e non ha saputo trovare soluzioni vantaggiose. speriamo che qualcuno, almeno sappia riconoscere questi errori e sappia farsi da parte, democraticamente.
Giuseppe Digilio, Segretario provinciale di Alleanza per l’Italia – Matera