Sul piano di dimensionamento scolastico messo in atto dal Governo Meloni e recepito dal Governo regionale della Basilicata interviene Donato Auria in rappresentanza del CUB (Confederazione Unitaria di Base) di Basilicata.
A proposito del piano di dimensionamento della rete scolastica messo in atto dal Governo Meloni e recepito dal Governo regionale della Basilicata
Il piano del dimensionamento della rete scolastica messo in atto dal governo Meloni sta andando avanti, in tutto il paese è previsto il ridimensionamento del personale dirigenziale e amministrativo in almeno 800 scuole, a causa dell’accorpamento di più istituti scolastici.
Anche i governi di centro sinistra in passato hanno sostenuto questa cosa dell’accorpamento degli istituti scolastici e quindi della razionalizzazione del personale dirigenziale e amministrativo nelle scuole.
Questa volta la scure dei tagli è caduta sul Comune di Avigliano e il governo Regionale di centro destra,adeguandosi alle direttive del governo nazionale, ha deciso l’accorpamento di due istituti, il Silvio Spaventa Filippi di Avigliano centro e il Federico II di Lagopesole (frazione di Avigliano). Ciò comporterà il taglio di una figura dirigenziale e di una figura direttiva e la riduzione del restante personale amministrativo. Oltre ad Avigliano, sono previsti dei tagli anche in altri istituti scolastici di altri comuni.
Tutti i governi che si sono avvicendati hanno dichiarato che questi tagli sono una cosa necessaria da fare per contenere le spese in un quadro di diminuzione del numero degli alunni dato che il numero delle nascite in questo paese sono in netto calo da anni. Ci sarà pure un motivo se si decide di non mettere al mondo tanti figli in questo paese, nel quale è sempre più difficile tirare avanti, mentre la popolazione sull’intero pianeta è aumentata e siamo arrivati ad essere oltre otto miliardi di individui.
Basterebbe aprirsi al mondo, dando la possibilità anche ad altri di vivere in Basilicata e in altri posti, invece di creare muri, barriere e cimiteri in fondo ai mari.
Scegliere di seguire i leader di partito, le proprie convenienze partitiche e di reagire solo quando si viene toccati e/o ci si deve salvare la faccia agli occhi della collettività che si tende a rappresentare, può portare in prospettiva forse solo a qualcosa di buono per se stessi.
E’ necessario essere chiari: o si è da una parte della barricata o si è dall’altra parte della barricata.
In questa regione i giovani che non hanno “conoscenze” vanno via, i poveri restano a chiedere la carità, mentre il 50% dei cittadini non vanno più a votare perché probabilmente non si sentono rappresentati.
La Basilicata sembra essere sempre di più una regione destinata ad essere depredata dei suoi beni e a diventare la pattumiera di questo paese. Le cose si potranno cambiare solo se le forze migliori si metteranno insieme.
La questione del dimensionamento scolastico con lo spostamento dei dirigenti e del personale di segreteria fra i vari istituti scolastici sembra essere un piccolo problema, ma non lo è, proprio perché rientra nell’ambito dei tagli e dei falsi risparmi, che non saranno sicuramente poi destinati alla collettività che sta più indietro, che ha più bisogno e che invece sta scivolando sempre più in basso e non ci sarà nessun vantaggio per tutto il personale scolastico, per alunni e genitori.