Aziende Gruppo Castellano, incontro presso la Regione Basilicata: gli assessori Viti (Lavoro e Formazione) e Pittella (Attività produttive) hanno ricevuto i lavoratori.
Una delegazione dei lavoratori del Gruppo Castellano, con aziende che operano nel settore petrolifero in Val d´Agri, è stata ricevuta questa mattina dagli assessori regionali Vincenzo Viti (Lavoro e Formazione) e Marcello Pittella (Attività produttive). Al centro dell´incontro, la situazione occupazionale dei lavoratori lucani che a causa della sospensione del contratto da parte di Eni alle società del Gruppo Castellano rischiano di rimanere senza lavoro.
Dopo aver ascoltato le preoccupazione dei lavoratori e dei sindaci di Guardia Perticara e di Salandra, Massimo Caporeale e Giuseppe Soranno, Viti e Pittella si sono dichiarati disponibili ad avviare un confronto con l´Eni per affrontare le questioni legate alla decisione di sospendere i contratti con le aziende del Gruppo Castellano.
L´assessore Pittella, unitamente al presidente De Filippo e l´assessore Viti, in particolare, si sono attivati per fissare un incontro con l´Eni già domani, alle ore 15 al dipartimento Attività produttive, auspicando che l´Eni in quella sede chiarisca la situazione.
Martedì 26 febbraio 2013 i dipendenti del Gruppo Castellano hanno indetto una giornata di mobilitazione a causa dei licenziamenti intimati dalle società Fincast srl, Castellano Costruzioni Generali srl, Semataf srl e TRS servizi ambiente srl.
Tale situazione è conseguente alla sospensione di numerose commesse, nell’ambito dei contratti in essere, effettuate dalle società del gruppo ENI, verso cui sviluppiamo oltre il 70% del nostro fatturato.
La sospensione delle attività è stata effettuata a seguito della vicenda giudiziaria che ha interessato il Signor Giovanni Castellano a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà per l’assurda vicenda che lo ha visto coinvolto, consapevoli, quali diretti operatori, della correttezza e professionalità con cui operiamo da oltre 30 anni.
Siamo tuttavia costretti, quali dipendenti del gruppo, ad avviare tutte le forme di protestache potranno essere utili per stigmatizzare i riflessi e le conseguenze negative che tale paradossale situazione sta provocando sui nostri posti di lavoro.
Il sig. Castellano è stato interessato da un provvedimento cautelare e pertanto in base ad un sacrosanto principio costituzionale innocente fino a che non sarà dimostrato il contrario in un regolare processo, inoltre, con senso di responsabilità egli ha dato le dimissioni da tutte le cariche rivestite in azienda, in attesa di chiarire, con la dovuta serenità, la propria posizione giudiziaria, ciò nonostante tutte le società del gruppo, in misura differenziata, stanno subendo ripercussioni aziendali gravissime, a causa della sospensione delle commesse ENI, nell’indifferenza generale.
Le realtà aziendali del “gruppo Castellano”, costruite grazie al nostro lavoro ed al nostro impegno quotidiano, rappresentano una delle poche e più significative realtà imprenditoriali presenti in Basilicata, – nel 2012 le società del gruppo hanno fatturato complessivamente oltre 35 milioni di euro e danno lavoro ad oltre n.180 dipendenti, la maggior parte dei quali lucani.
Le società sono in grado, con la propria struttura organizzativa e le professionalità di cui dispone di continuare a fornire i propri servizi con serietà ed impegno, come hanno fatto fino ad oggi, pertanto non comprendiamo, perché ci si voglia far pagare un prezzo così alto, mettendo a rischio i nostri posti di lavoro, costruiti in anni di sacrifici, distruggendo nell’arco di pochi mesi quanto costruito in anni di duro lavoro.
Viviamo questa“sospensione” da parte del gruppo Eni come un ingiusta condanna preventiva di un intero gruppo aziendale che da occasioni di lavoro a decine di famiglie e che non vive di sussidi pubblici; un gruppo che viene, oggi, criminalizzato per una vicenda tutta da chiarire e sul cui esito positivo siamo fiduciosi.
Non si può distruggere, proprio nella regione che ospita le più importante struttura produttiva dell’ENI, una delle poche realtà aziendali lucane che operano nel settore petrolifero, e che garantiscono da anni lavoro e sviluppo per il nostro territorio.
I dipendenti del gruppo
Sede di Matera, Sede di Macchia di Ferrandina e Sede di Guardia Perticara.
ecco i magistrati cosa fanno rovinano le aziende come sono contento che ingroia e dipietro sono fuori come sono contento che il berlusca ha stravinto adesso farà la legge contro la magistratura e salvaguardera tutte le aziende Italiane …..L’italia agli Italiani
Effettivamente si alzano la mattina e guardandosi allo specchio dicono
QUALE AZIENDA CHIUDIAMO OGGI?
Francesco…
Cavolo: ortaggio familiare ai nostri orti e alle nostre cucine, grosso e saggio all’incirca quanto la tua testa.
ECCO LA MENTALITA’ CHE CI HA AFFOSSATO!
GUAI A COLPIRE I POCHI IMPRENDITORI CHE DANNO LAVORO NELLA NOSTRA PROVINCIA…SONO SANTI A PRESCINDERE DA TUTTO!
NON MI ESPRIMO SULLA MORALITA’ DI CERTI INDIVIDUI, MA FATE FARE ALLA MAGISTRATURA IL PROPRIO LAVORO!
ANCHE PER L’ILVA, ALLORA…RIVA E’ UNA PERSONA ONESTA, VITTIMA DI SPORCHE E INGIUSTE RAPPRESAGLIE…NON HA INQUINATO NIENTE…ANZI, E’ UN FILANTROPO, DA’ LAVORO A TANTE PERSONE PER FARE DEL BENE!
UN NOVELLO SAN FRANCESCO!
RIFLETTETE ED ARIEGGIATE LA CERVICE PRIMA DI ASSERIRE CERTE BESTIALITA’!
CAPISCO IL DRAMMA DEI LAVORATORI, MA I DATORI DI LAVORO DELLA NOSTRA PROVINCIA SONO DELLE M…!!!
Parla pure al singolare….tra i commenti presenti solo quello di Francesco denota una certa presenza di idiozia.