Questo pomeriggio, si è tenuto il direttivo della Uilm Basilicata – ormai come da consuetudine “a distanza“ – per discutere della situazione regionale complessiva, tenuto conto della grave situazione sanitaria che sta coinvolgendo tutti.
Dopo un sentito applauso dedicato al ricordo di chi purtroppo non e’ riuscito a sconfiggere il “nemico invisibile”, e ad i tanti Eroi in corsia che in questi mesi si battono senza sosta; una lunga discussione data la necessità di garantire la sicurezza a tutti i lavoratori ed in tutti i luoghi di lavoro, attraverso la realizzazione di un serio protocollo sanitario – univoco e dunque non interpretabile – riguardo le azioni da mettere in campo, valide per l’intero mondo metalmeccanico e osservate da tutte le aziende!
La vita dei lavoratori e’ un valore assoluto ed unico – a prescindere dalla azienda di appartenenza – e va preservata come unico obiettivo che consenta la giusta combo tra la salute, la sicurezza dei lavoratori e la ripresa delle attività produttive.
Dunque un unico protocollo a livello nazionale concreto ed esigibile per tutti i lavoratori e che garantisca in maniera chiara come si salvaguarda la vita dei lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.
Partendo dall’accordo del 14 Marzo, costruendo a livello nazionale un tavolo permanente con tutti coloro che davvero possano contribuire a realizzare un protocollo tecnico che sia in grado di rispondere concretamente alle grandi difficoltà che si riscontrano all’interno delle aziende viste le diverse applicazioni e interpretazioni da parte delle stesse.
Oggi abbiamo dei protocolli approvati in grandi aziende che rappresentano un buon viatico per tutti; forse ancora da migliorare ma sicuramente da estendere a tutti i lavoratori, perché di fronte alla tutela della vita non c’entra la “divisa indossata” .
Le attività vanno riprese nei tempi dettati dai provvedimenti governativi, abbiamo dunque ancora alcune settimane davanti a noi , tempo prezioso da utilizzare per creare le serie e concrete condizioni per il rientro dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Assunzione di responsabilità da parte di tutti, perché solo in questa maniera sarà possibile riprendere una difficile “normalità“.