Anci, Conferenza delle Regioni, Federcasa, Cgil, Cisl e Uil hanno elaborato una serie di proposte da sottoporre al Governo nazionale.
Ricomporre il quadro delle competenze sull’edilizia sociale, allargare il mercato delle locazioni, riformare gli enti gestori di edilizia residenziale pubblica, rifinanziare anche attraverso la defiscalizzazione a partire dall’azzeramento dell’IMU per le ex IACP regionali.
Sono queste le proposte contenute in un documento condiviso da Anci, Conferenza delle Regioni, Federcasa, Cgil, Cisl e Uil per rispondere al disagio abitativo che negli latini anni sta diventando vera emergenza.
Lo annuncia l’assessore Luca Braia, che parteciperà domani a Roma ad un convegno promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dall’Anci, da Federcasa e da Cgil, Cisl e Uil.
“Il documento – spiega l’assessore Braia che interverrà al convegno in qualità di Coordinatore degli Assessori regionali alle politiche abitative – parte dal presupposto che il nostro Paese da troppo tempo è privo di una politica nel comparto abitativo in grado di prospettare misure strutturali per i tanti nodi irrisolti che condizionano negativamente il settore. Il processo di attribuzione di competenze sull’edilizia sociale – aggiunge Braia – ha nel tempo prodotto un quadro normativo che presenta ambiguità interpretative. Occorre fare chiarezza partendo dalla definizione di alloggio sociale e tenuto conto della normativa europea vigente”. Il documento prende poi in analisi la necessità di rivedere l’attuale ripartizione di compiti e funzioni e restituire coerenza, omogeneità e continuità nelle azioni dei vari soggetti istituzionali. “Per quanto riguarda il mercato delle locazioni -anticipa Braia – il documento propone misure per favorire il rilancio del comparto dell’affitto, adottando misure che incrementino l’offerta a canoni sociali e convenzionati . Per quanto riguarda la riforma degli enti gestori di edilizia residenziale pubblica – spiega inoltre Braia – con il documento si individuano proposte per risolvere le condizioni di criticità che gli ex Iacp vivono da tempo. Si tratta – conclude l’assessore Braia – di superare una condizione di ambiguità degli ex Iacp per finanziare ulteriormente l’edilizia residenziale pubblica pensando a recuperare un patrimonio edilizio privato libero ed inutilizzato, ristrutturando e recuperando il patrimonio edilizio pubblico esistente ed in alcuni casi abbandonato oltre che a forme anche innovative di housing sociale che abbia come destinatari prioritari le famiglie in difficoltà ”.