Si chiude il progetto di Basilicata Innovazione, realizzato con le competenze scientifiche della Scuola di Ingegneria dell’Unibas e rivolto alle imprese lucane del settore edile, che ha consentito di verificare l’efficacia di dissipatori di energia in acciaio a forma di “U” da inserire negli edifici per renderli antisismici.
Le imprese del settore edile e quelle impegnate nella realizzazione di strutture in legno da oggi possono avvalersi di nuove soluzioni antisismiche nella costruzione degli edifici o nel miglioramento strutturale di quelli esistenti, grazie al progetto realizzato da Basilicata Innovazione con la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata: si chiamano dissipatori di energia, sono conformati a “U”, fatti in acciaio, e possono essere installati come collegamenti trave-colonna in strutture intelaiate, cioè con uno scheletro portante, in legno lamellare e che presentano un sistema di controventi a “V” rovescia, secondo la tecnica antisismica “Pres-Lam” (lamellare pre-compresso).
Si tratta di un risultato raggiunto dopo una prima fase che, partendo dall’analisi dello stato dell’arte, ha definito i dettagli costruttivi dei dissipatori e una seconda di tipo sperimentale, per analizzarne le performance e i parametri meccanici (resistenza, rigidezza e duttilità) attraverso i test e le analisi numeriche svolti presso il Laboratorio Prove Materiali e Strutture dell’Unibas su un edificio prototipo, con struttura intelaiata in legno lamellare, di 3 piani, ridotto in scala 2/3 (dimensioni in pianta di 4×3 metri e altezza interpiano di 2 metri).
Gli input sismici di diversa e crescente intensità hanno dimostrato come le proprietà dell’acciaio consentono aidissipatori di deformarsi solo dopo numerose sollecitazioni, senza rompersi (isteresi), e come la loro forma permetta di trasferire la forza sismica in direzione longitudinale rispetto alla “U”, dissipandola quindi con spostamenti orizzontali. In questo modo il telaio della struttura non potrà essere danneggiato e saranno ridotti le oscillazioni interpiano e i danni post sisma. Inoltre, sempre in laboratorio, mediante delle prove di trazione, è stato possibile caratterizzare la tipologia di acciaio per i dissipatori.
Perché le aziende lucane dovrebbero adottare queste nuove tecniche antisismiche al posto di quelle tradizionali, basate sulla resistenza o duttilità degli elementi strutturali e che, soprattutto per gli edifici multipiano, comportano maggiori carichi nelle fondazioni? I vantaggi riscontrabili sono sia di tipo tecnico che economico: la concentrazione dei dispositivi nei nodi trave-colonna favorisce una riduzione dei tempi e dei costi di intervento post-terremoto legati solo all’eventualità di sostituzione dei dissipatori; la possibilità di installarli nelle strutture esistenti per l’adeguamento sismico oltre che in quelle nuove; migliori comportamenti sismici tali da avere strutture funzionali/operative anche dopo terremoti di media/forte intensità. In altri termini: le imprese potranno offrire non solo soluzioni più efficaci e innovative, adeguandosi ai trend di settore a livello internazionale, ma anche essere maggiormente competitive.