L’Associazione nazionale dei Distretti turistici – riconosciuti dalla legge nazionale 106/2014 – una sessantina di cui circa il 50% al Sud ha scelto la città di Potenza per organizzare il Forum dei Distretti turistici del Sud con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sullo sviluppo delle aree interne meridionali, ma anche per fare il punto sull’operatività degli stessi distretti. L’appuntamento è per martedì 19 marzo. All’iniziativa, a cui parteciperanno delegazioni provenienti da tutto il Mezzogiorno, interverrà il presidente nazionale dell’Associazione Distretti turistici, Claudio Ucci, che anticipa i temi in discussione e riferisce che altri Forum si terranno al Nord e al Centro.
“Sono trascorsi dieci anni dal riconoscimento del Ministero e i Distretti – afferma Ucci – attraversano una fase difficile anche perché c’è uno scollamento con le rispettive Regioni. Questo accade innanzitutto perché lo Stato avrebbe dovuto fare un regolamento attuativo. Nel frattempo sono cambiati i governi, a livello centrale e locale, e ogni volta siamo stati costretti a ricominciare daccapo. Le stesse Regioni che hanno autorizzato sui propri territori l’istituzione dei Distretti non sanno cosa fare e come rapportarsi con noi. E pensare che proprio i governi locali hanno svolto un ruolo fondamentale nella nascita dei Distretti con la conferenza di servizi e la presentazione dei singoli progetti territoriali al Ministero”. Per il presidente “serve che il Ministero faccia attuare un regolamento e coinvolga le Regioni per consentire ai Distretti di partecipare ai bandi pubblici” e si dice “fiducioso del nuovo confronto che si aprirà presto con Governo e Regioni”.
L’assemblea rinnoverà, a nome dei Distretti del Sud, la richiesta di interlocuzioni con i Ministri competenti (Turismo, Sud-Coesione Sociale, Imprese e Made in Italy) a partire da un primo ed urgente incontro con la Ministra Santanchè, per condividere i progetti pilota integrati ed interregionali già approvati ed in evoluzione in base alle linee guida ministeriali del Pnrr che riguardano oltre 600 Comuni del Sud. “I Distretti Turistici, rappresentativi sui territori delle istanze di innovazione locale nel rilancio dei fondi Pnrr – riferisce Saverio Lamiranda, che oltre ad essere a.d. Terre di Aristeo è segretario generale dell’Associazione Nazionale Distretti – hanno accompagnato e presentato numerosi piani e programmi sugli avvisi PNRR del Ministero del Turismo con una apertura di reciproca fiducia con i Comuni che ne fanno parte, con investimenti strutturali in formazione e infrastrutture. L’incontro avviene in Basilicata per il riconoscimento del nostro Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani considerata una “best practice”. Del resto, la rete dei Distretti Turistici del Sud è stata già definita del Consiglio europeo “buona pratica Italiana”, in quanto rappresenta, sui territori, oltre che le esigenze dirette degli operatori, quella leva diffusa di pratiche innovative già attive, ma soprattutto un modello dirompente per popolare le reti di offerta nei circuiti dell’eccellenza del sud (siti Unesco, green communities, parchi nazionali e regionali) che ci rendono famosi nel mondo. Modelli e semplificazione operativa attraverso i Partenariati Pubblico Privati come semplificati per le istituzioni, al fine di supportare l’azione sussidiaria dei comuni con le regioni e l’azione ministeriale sui territori per dare nuovo slancio all’azione di governo certificando la funzione ed operosità dei Distretti Turistici nel PNRR come riconosciuti nel recente Regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo per l’attuazione della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione 2021/27 contribuendo a delineare percorsi di innovazione e ecosistemi creativi e imprese del digitale che già collaborano con i Distretti sui territori”.
Per i Distretti Turistici dunque con il Forum di Potenza si apre una nuova fase per tradurre in azioni la consapevolezza che il settore turistico garantisce un impatto economico immediato e duraturo sul territorio, specie in chiave di rigenerazione dei paesi e quindi di stop allo spopolamento, ed è in grado di assorbire una quota parte dei finanziamenti destinati ad altri ambiti che sono in evidente difficoltà, sempre in coerenza con le finalità e gli obiettivi del Pnrr.