Dopo le dichiarazioni di Vendola nell’incontro di Santeramo Confapi Matera evidenzia la necessità di accelerare al massimo per l’attuazione dell’Accordo di Programma del mobile imbottito.
La Puglia è già in grado di partire perché dispone degli strumenti della programmazione, mentre la Basilicata ancora no, tuttavia ulteriori ritardi possono vanificare tutta la progettualità espressa dalle imprese locali in questi mesi di preparazione.
Confapi Matera ricorda che, come già ampiamente pubblicizzato mesi fa, non devono esserci dubbi sulla presenza delle pmi nell’accordo di programma, come dimostrato dalla presentazione alla Regione di circa 25 manifestazioni di interesse.
Le perplessità permangono, invece, per la parte dell’AdP che riguarda il consolidamento delle imprese del mobile imbottito, ritenendo Confapi che l’accordo porterà vantaggi solo alle grandi imprese leader del settore, le uniche in questo periodo a poter investire in nuove tecnologie. Le piccole imprese della filiera, invece, non ne trarranno grandi benefici, se non per la parte che riguarda la riqualificazione del personale.
I salottifici oggi, più che investire, hanno problemi di mercato mentre, al contrario, interi settori industriali avvertono la necessità di innovare e ammodernare gli impianti. Per questo motivo oggi l’Accordo di Programma è stato esteso anche ad altri comuni della provincia di Matera e ad altri settori oltre al mobile imbottito.
La seconda parte dell’accordo, invece, è quella più interessante perché riguarda nuovi investimenti industriali, con progetti già esistenti e soprattutto con investimenti già avviati, perché in molti casi si tratta di iniziative collocate utilmente nelle graduatorie di bandi regionali, ma non finanziate per mancanza di fondi.
Su circa 25 manifestazioni di interesse presentate alla Regione, ben 16 sono quelle raccolte da Confapi, pochissime nel settore del mobile imbottito e quasi tutte di altri settori industriali: dalla plastica alla meccanica, dai prefabbricati in cemento all’agroalimentare. Questa è la dimostrazione che il tessuto imprenditoriale locale è ancora sano e che sta tornando la voglia di investire.
Per questo motivo l’associazione non ha dubbi sulla partecipazione delle pmi; altrettanto non può fare riguardo ai tempi di attuazione dell’AdP, perché si corre il rischio che i progetti presentati da tempo vengano superati dalle mutate condizioni di mercato. Se, invece, l’Accordo di Programma sarà realizzato in tempi rapidi una fetta di economia potrà rimettersi in moto e molti lavoratori della platea degli espulsi dal mobile imbottito potranno essere riqualificati e riassorbiti in altri settori industriali.