Distretto Tecnologico di Basilicata TERN prsnta il progtto “1000 infrastrutture da monitorare”, il progetto che promette di controllare ponti e gallerie per garantire sicurezza ai fruitori delle reti stradali ed autostradali d’Italia e d’Europa.
Il distretto Tecnologico di Basilicata TERN ispiratore del progetto unitamente ai distretti regionali della Liguria SIIT, del Piemonte Torino WIRELESS e della Campania DAC, e dai due Istituti di ricerca italiani più affermati in ambito internazionale (l’Istituto Italiano di Tecnologia e la Scuola Superiore di Sant’ Anna) con un partenariato come Leonardo, Rina, Stress, Fabre, Gavio, Anas, Hitachi, Ericson, CNR, ENEA ed il coinvolgimento delle maggiori università Italiane e oltre una cinquantina di PMI su tutto il territorio nazionale.
L’ARPAB l’Agenzia per l’Ambiente della Regione componente di TERN quale pubblica Amministrazione ha interessato la Regione Basilicata che ha candidato il progetto nel programma del RECOVERY PLAN. Il progetto già candidato dai promotori il 14 agosto presso il Ministero degli affari Europei, presso il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero per il Mezzogiorno, vede oggi nella Regione Basilicata il vero sponsor e portabandiera in seno al governo Italiano.
Si ratta di un progetto di alto valore aggiunto che consentirà di individuare in tempo reale le anomalie delle infrastrutture, ponti e gallerie senza rallentare il traffico in quanto non necessiterà di ridurre o bloccare le corsie di marcia a tutto beneficio degli utenti che oggi vedono il rallentamento sulla rete stradale dovuta ai mezzi operanti per le diverse manutenzioni o ispezioni di controlli che fino ad oggi negli ultimi anni è avvenuta in maniera blanda senza l’uso di tecnologie sebbene esistenti causando disagi agli utenti.
Il progetto, scalabile sia orizzontalmente che verticalmente, si articola in tre fasi di sviluppo: definizione dei requisiti, verifica delle tecnologie esistenti ed avvio delle tecnologie da sviluppare, messa a punto della piattaforma progettuale su un primo limitato numero di infrastrutture, interventi programmati di monitoraggio sulle infrastrutture più soggette vincoli di controllo.
Già al termine della seconda fase, il progetto metterà a disposizione degli Enti governativi interessati una piattaforma tecnologica, che godrà dell’ avallo della sperimentazione sul campo, suscettibile nell’ immediato di ulteriori applicazioni, dal monitoraggio dell’ erosione delle coste marine al controllo continuo dei terreni franosi, o, più in generale, al controllo ed alla protezione di quasi tutte le infrastrutture critiche nazionali.
L’ esecuzione del progetto prevede l’ impiego di oltre un migliaio di tecnici e tecnologi, con un indotto valutabile intorno alle duemila unità.
Il valore del progetto è di 467 milioni di Euro circa.
E’ stato calcolato che questo investimento potrà produrre ritorni economici in tempi moltobrevi, a favore delle grandi, medie e piccole industrie coinvolte, già a partire dal secondo anno del suo sviluppo. Il recupero totale della somma investita potrà avvenire entro la conclusione del programma, con un ritorno dall’ esportazione di sensori, tecnologie e componenti del progetto, valutato superiore al 70% dei contratti stipulati.
In particolare il progetto non mira alla sorveglianza delle infrastrutture come fino ad oggi è avvenuta o si tenta di recuperare ma si basa su una piattaforma tecnologica di primaria intelligenza artificiale mediante l’uso dei super calcolatori di Leonardo che lo stesso realizzerà utilizzando le tecniche di realtà immersiva per la diagnostica non invasiva come quella realizzata per la ricostruzione degli ambienti del Quirinale.
L’obiettivo principale è quello di avere una prima area di attività che è prettamente ricerca e individuazione delle migliori tecnologie da utilizzare, la seconda area è la realizzazione di una piattaforma informatica collegata con le istituzioni interessate e fruibile con semplice connessione da smart-phone, infine l’ultima area di realizzazione del progetto riguarda le applicazioni sul campo e sul territorio che le imprese prevalentemente del sud attueranno.
La piattaforma sarà istallata in Basilicata presso la sede del Distretto Tecnologico TERN nell’area di ricerca del CNR a Tito (PZ). Per la sua realizzazione, applicazione, uso e manutenzioni si prevedono l’impiego di oltre 200 posti di lavoro.
Si partirà con la omogeneizzazione digitale di tutti i dati esistenti e quelli rilevati per permettere alla piattaforma intelligente di dialogare con i sensori dinamici e statici, con i satelliti, con gli apparati mobili, tutti collegati con la rete di comunicazione in frequenza radio e satellitare per garantire la continuità di trasmissione dati anche nelle condizioni di possibili interruzioni di energia elettrica o addirittura in casi di calamità. Il controllo preventivo come quello avvenuto con tecniche satellitari da ricercatori del partenariato al viadotto Morandi due anni prima del suo crollo e riportato dalla stampa nazionale in agosto 2019, sarà l’uso di machinelearning della piattaforma di intelligenza artificiale con il riconoscimento di immagini, di dati e segnali che garantirà ai gestori l’uso di metodologie di facile fruizione come il BIM (Building Information Modeling) soprattutto di facile interattività garantendone celerità di intervento, trasparenza di azioni e riduzione di costi.