La “prima tappa”, nello scorso fine settimana a Melfi, del Progetto “Il Cammino di Basilicata”, rappresenta la ri-partenza del turismo lento ed esperenziale che, come sa bene l’assessore Gianni Rosa che ha seguito la nostra attività sin dalla prima assemblea in regione nel 2018 a cui hanno fatto seguito negli anni incontri sui territori con sindaci ed operatori, il Distretto Terre di Aristeo persegue come obiettivo in tutti i suoi aspetti. E’ quanto sottolinea una nota del Distretto a firma dell’a.d. Saverio Lamiranda.
Il nostro – precisa Lamiranda – è un progetto pilota principalmente orientato al ripopolamento e alla rigenerazione dei borghi lucani partendo da alcuni “punti di forza” ben identificabili: Emigrazione di ritorno • Crescita dei turismi (del benessere, rurale, di comunità, internazionale di qualità, ecc.) • Ricerca di destinazioni fuori dagli schemi • Possibilità di destagionalizzare ed aumentare l’attività turistica • Maggiore resilienza e consapevolezza da parte del territorio e delle nuove imprese • Maggior visibilità e attenzione sulla Regione grazie alla notorietà di Matera. Si fa leva sui punti di forza del territorio, per organizzarli e valorizzarli al massimo. Fondamentale per il successo del progetto – aggiunge – è la collaborazione tra pubblico e privato. Soltanto un reale e innovativo rapporto di lavoro di squadra, con le sinergie che questo determina, può creare opportunità di investimento e rimettere in moto il “sistema territoriale” in tutti i suoi aspetti per promuovere e sostenere l’occupazione, specialmente giovanile, nella salvaguardia dei ruoli e delle competenze delle diverse componenti nell’ambito delle quali la presenza e la partecipazione della componente privata è e deve essere ritenuta essenziale. Le C.T.I. (Comunità Turistiche Integrate) sono il cuore del progetto e coinvolgeranno le varie componenti della società civile, con un approccio bottom-up che permetterà di ascoltare e coinvolgere il territorio: la costruzione del “capitale umano” è infatti una condizione fondamentale del progetto e della crescita economica e territoriale che lo stesso si prefigge. L’attrattore turistico di un territorio può essere lo stesso territorio che, organizzato nei servizi e con tutto il proprio patrimonio storico, architettonico, culturale, ambientale, costituisce esso stesso un “grande, unico e riconoscibile attrattore turistico”.
In questa strategia il turismo nei Borghirigenerati è la scelta qualificante per fare della Basilicata un luogo di eccellenza dove far convivere compatibilità ambientale, produttiva e occupazionale, salvaguardare il territorio, la sua storia, le sue tradizioni, dimostrare di sapere essere “modernamente antichi”, di saper competere sul mercato nazionale ed internazionale senza svendere la nostra identità, utilizzare la tecnologia non per esserne asserviti, ma per metterla al servizio dell’uomo. “Terre di Aristeo in Basilicata” è un’identità, un modo di essere che sarà capace di unire la Lucania antica al mondo globalizzato, per creare nell’immaginario collettivo nuove destinazioni dalle caratteristiche uniche e di qualità. Un elemento fondamentale di questa identità è il concetto di “star bene”. Per le Terre di Aristeo in Basilicata, il concetto dello “star bene” va inteso nel suo significato più ampio rispetto a quello comunemente riconosciuto del “benessere”. Lo “star bene”, per noi, significa offrire ambiente, spazi, servizi, tecnologie e tutto ciò che è utile a coloro che ricercano una tranquillità fisiologica e mentale, che varia da persona a persona e che comprende aspetti materiali, opportunità di sviluppo creativo e anche spirituale. Significa poter assicurare un’alimentazione genuina, un ambiente sano immerso nella natura, attività fisica, relax e altro; poter immergersi nella cultura della Regione e nell’esperienza del territorio ospitante. I viaggiatori desiderano sempre più “sperimentare” la cultura dello “star bene” della loro destinazione, specie se antica e radicata nella tradizione locale. Per questo, anziché parlare di “turismo del benessere” che rimanda solo al mondo delle spa e delle piscine, preferiamo parlare di “turismo dello star bene”. È un segmento di mercato in cui la Basilicata può conquistare un ruolo da protagonista. Anche i dati relativi al “turismo del benessere” – continua Lamiranda – confermano questa scelta di puntare ad uno spazio di mercato più ampio di quello del “benessere”. Lo “star bene” rende l’offerta più integrata e in grado di rispondere più efficacemente alle tendenze in atto, modificate anche dal Covid-19. La ricerca di maggiori spazi, di ambienti più salubri, del rispetto delle norme a tutela della salute personale, sono alla base di questa scelta. Che non è un’alternativa al turismo tradizionale, bensì una sua evoluzione ed ampliamento: raccoglie esigenze, consuetudini e mercati che possiamo definire storici collocandoli nell’ambito di un’offerta più adeguata alle richieste del nuovo che avanza. Ad ulteriore riprova della scelta, è noto che il benessere, l’ospitalità e il viaggio stanno convergendo, in modi diversi e senza precedenti, sperimentando partnership e modelli di business per aiutare i viaggiatori a integrare il benessere in ogni aspetto del loro soggiorno: gastronomia, alloggi, relax, ospitalità, escursioni, relazioni, esperienze didattiche e formative, shopping e altro.