Grande successo per la due giorni dell’evento Ecm dal titolo “Disturbo dello spettro autistico: diagnosi e strategie di intervento in età evolutiva e adulta”, organizzato e promosso dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Tanti sono stati i relatori esperti che hanno contribuito al confronto, declinando il tema dell’Autismo rispetto a differenti sfumature: dalla genetica dell’autismo e del neurosviluppo all’intervento precoce; dalle pratiche alle raccomandazioni della Linea Guida sulla diagnosi e sul trattamento e fino allo strumento di pianificazione sanitaria. Nel secondo appuntamento si è discusso, invece, della presa in carico in età adulta, dell’intervento psico-educativo per l’apprendimento delle abilità sociali e dell’inclusione e dei percorsi di formazione universitaria.
Dopo i saluti istituzionali a cura della presidente dell’Ordine, Luisa Langone, hanno introdotto e coordinato i lavori Maria Antonietta Amoroso, vice presidente dell’Ordine e Carmela Boccomino, Lucia Faraone e Antonella Magno.
L’obiettivo principale del corso è stato quello di rafforzare la strategia di assistenza e di supporto di soggetti con disturbi dello spettro autistico, in modo quanto più efficace, mettendo in rete i diversi professionisti che operano in ambito sociale, sanitario e scolastico.
“Abbiamo da sempre operato in sinergia con i vari profili professionali perché riteniamo che accogliere medici, psicologi, pedagogisti, tecnici dell’intervento riabilitativo consenta di integrare le varie prassi, di implementare i linguaggi scientifici e le visioni e si ponga come determinante per intervenire in modo specifico”- ha sottolineato la presidente dell’Ordine lucano, la dott.ssa Luisa Langone.
“I protocolli tecnico-scientifici, comunicativo-relazionali che rimettono sullo stesso piano di azione la persona, la famiglia, la scuola, pongono le basi per strutturare un percorso di assistenza dedicato, unico nel suo genere, che l’Ordine degli Psicologi della Basilicata ha intercettato, sviluppato e sta mettendo in campo, riunendo tutti gli attori e i professionisti, per garantire l’equità di cura, la circolarità di buone prassi e lo sviluppo della cultura di inclusione, contro lo stigma sociale cui spesso le famiglie sono sottoposte” – ha sottolineato la vice presidente dell’Ordine e referente scientifico del corso, la dott.ssa Maria Antonietta Amoroso.
“È auspicabile, in tal senso, che enti, istituzioni e associazioni operanti nel settore, siano in stretto dialogo e che possano incontrarsi, confrontarsi e aggiornarsi su questo grande tema, perché si possa realizzare una presa in carico globale delle famiglie, nonché individuare precocemente le difficoltà e lavorare con intenti multidisciplinari, per tutelare il benessere psicofisico della persona nella sua dimensione olistica” – ha concluso la presidente, la dott.ssa Luisa Langone.