La Uil Scuola ha dato mandato al proprio Ufficio Legale di impugnare il decreto ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, che prevede per l’anno scolastico 2025-26 la conferma del docente di sostegno in base alla scelta delle famiglie. Per la Uil Scuola è una misura lesiva non solo per il personale, perché non si garantisce il diritto di graduatoria, ma soprattutto per gli alunni con disabilità che potrebbero avere per il secondo anno consecutivo insegnanti non specializzati. È incostituzionale e dequalifica la formazione. Il segretario regionale Uil Scuola Luigi Veltri sottolinea che la scuola lucana è caratterizzata dalla precarietà del personale. Solo i docenti di sostegno precari sono circa 1600: in provincia di Potenza 1.098, di cui un terzo a tempo determinato, il 18,7%; in provincia di Matera sono 537, il 30,9%. Anziché pensare al superamento del precariato per il prossimo anno scolastico è possibile che un docente di sostegno, anche non specializzato, sia confermato sul posto occupato quest’anno. Inoltre, ciò potrebbe ledere i diritti del personale che, oltre al fatto di essere in possesso di specializzazione, potrebbe vantare quel posto per diritto di graduatoria anche tra colleghi specializzati. Entro il 31 maggio 2025 il dirigente scolastico acquisirà l’eventuale richiesta di conferma del docente di sostegno da parte della famiglia e, valutata la sussistenza delle condizioni, comunicherà l’esito all’Ufficio Scolastico Provinciale, al docente interessato e alla famiglia entro il 15 giugno 2025. È possibile confermare anche il docente privo specializzazione a suo tempo nominato. Un provvedimento che- rimarca il Segretario generale Giuseppe D’Aprile – incoraggerà un sistema clientelare e di facile ottenimento del consenso, minando il principio di imparzialità del nostro sistema scolastico statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione costituzionalmente definita quale funzione essenziale dello Stato in un servizio che risponderebbe solo ai “desiderata” delle famiglie.Per questi motivi, la Uil ha deciso di impugnare il provvedimento ravvisandone elementi di incostituzionalità, soprattutto rispetto alla violazione dei diritti di graduatoria, conclude D’Aprile. Inoltre la Uil Scuola fa sapere che i docenti titolari su posto di sostegno, che hanno terminato il vincolo quinquennale, sono impossibilitati a richiedere i posti comuni, anche se sono in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso del medesimo grado, perché il sistema di Istanze online li blocca. Si tratta dei docenti assunti a tempo indeterminato su posto di sostegno che all’atto dell’assunzione in ruolo erano privi di abilitazione sulla classe di concorso del medesimo grado e che risultano identificati a sistema con il codice ADML o ADSL. Molti di questi docenti hanno ora conseguito l’abilitazione sulla classe di concorso del medesimo grado di titolarità e, terminato nell’a.s. in corso il vincolo del quinquennio su posto di sostegno, si trovano impossibilitati ad inoltrare domanda di mobilità territoriale da posto di sostegno a posto comune perché il sistema “istanze online” li considera privi di abilitazione senza possibilità di poterne dichiarare l’avvenuto conseguimento. Per tale motivo la UIL Scuola ha scritto al Ministero dell’Istruzione e del Merito precisando che l’art. 23 comma 10 del CCNI 2025/28, disponendo che “L’insegnante titolare di posto speciale o di sostegno o ad indirizzo didattico differenziato che ha terminato il quinquennio di permanenza può chiedere il trasferimento tanto per posti comuni, se in possesso di abilitazione, quanto per posti speciali o ad indirizzo didattico differenziato ovvero di sostegno, per accedere ai quali possegga il relativo titolo di specializzazione”, non fa nessun riferimento temporale rispetto all’acquisizione dell’abilitazione ai fini della richiesta di trasferimento su posto comune ovvero se la stessa debba essere posseduta all’atto dell’immissione in ruolo o anche successivamente. Pertanto, la Uil ha chiesto la corretta applicazione della normativa richiamata con un intervento che modifichi la piattaforma “istanze online” al fine di ripristinare il diritto di tali docenti ad inoltrare la domanda di trasferimento sui posti comuni anche al fine di evitare l’instaurazione di inutili contenziosi.
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Mar 11