Il geologo lucano Domenico Vinzi in una nota contesta le modalità di espletamento delle selezioni per gli avvisi pubblicati da Formez PA per conto della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Sono stati pubblicati alcuni Avvisi in seno al Progetto “Re Gov Ambiente-Rafforzamento della Governance in materia ambienatle – Regione Basilicata” di cui alla Convenzione del 28/12/2023 stipulata tra Regione Basilicata e il Formez PA – RA 24001 Ro 1 – CUP G39B23000380006. Nel Progetto erano inseriti gli Avvisi 009/2024 – 010/2024 – 020/2024, che, per la presentazione delle istanze, fissavano la deadline al 05.02.2024.
Come da prassi, anche io presentavo istanza di partecipazione alla selezione per i succitati Avvisi sicuro di poter essere ammesso al colloquio e dimostrare il mio livello di preparazione. Avrei voluto relazionare su quanto condotto professionalmente nelle mansioni assegnatemi e della mia esperienza acquisita per la partecipazione a progetti strettamente attinenti alle mansioni che avrei dovuto svolgere qualora fossi stato inserito in una delle Attività oggetto di selezione. Nel mio curriculum cito la partecipazione al Gruppo di Lavoro a supporto dell’attuazione dell’Accordo di Programma Basilicata-Puglia-Stato ai sensi dell’ex art. 17 L 36/94 (05.11.2001-31.12.2015) come responsabile dell’acquisizione dei dati relativi alla ricognizione delle opere afferenti alla gestione delle risorse idriche in Basilicata e Puglia, della loro organizzazione in opportuni database e della ideazione e definizione del Sistema Informativo Territoriale specifico (ACQUA SIT); come responsabile dell’acquisizione, sistematizzazione e aggiornamento dei dati per la redazione del Piano Regionale di Gestione delle Coste della Regione Basilicata e realizzazione del sistema informativo dedicato (PRGC-SIT), nonché del Piano Regionale di Tutela delle Acque della Regione Basilicata. Cito la partecipazione alla attuazione del Progetto ReSTART: Resilienza Territoriale Appennino centrale Ricostruzione Terremoto”, CUP D26C18000350006, ASSE 2 – Obiettivo Specifico 2.1 Azione 2.1.1 del Programma Azione Coesione Complementare al Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 – fase di chiusura – consulenza specialistica relativa a modelli interpretativi per la definizione del quadro di riferimento della pericolosità di versante modificato dal sisma e programma delle misure strutturali. E ancora come collaboratore tecnico professionale esperto in seno al Progetto CReiAMO PA finanziato nell’ambito dell’Asse 1 del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e di cui si fa menzione nei documenti di rito associati agli Avvisi Formez. Alcuni impegni professionali, pure citati nel curriculum, hanno avuto come obiettivo lo studio di importanti movimenti franosi e del ripristino della officiosità idraulica dei corsi d’acqua coinvolti nei fenomeni di dissesto.
Come si può facilmente intuire, alla base degli impegni professionali assunti vi sono notevoli competenze in applicazioni in ambiente GIS ed elementi che predispongono naturalmente alla pianificazione e programmazione territoriale, nonché alla semplificazione dell’iter autorizzatorio in materia ambientale e paesaggistica.
Immagino che i componenti della Commissione valutatrice conoscano quelli che sono gli aspetti salienti delle attività che mi hanno visto partecipe e sanno anche che per elaborare un sistema informativo territoriale (SIT) servono notevoli competenze in ambiente GIS (Geographic Information System). Sanno ancora che la disciplina delle autorizzazioni alle derivazioni di acque pubbliche è stata redatta dalla ex Struttura SOGESID di Matera, luogo nel quale si svolgevano le attività connesse alla attuazione dell’Accordo di Programma Basilicata-Puglia-Stato. Sanno inoltre che i processi autorizzativi discendono da Studi specifici atti a valutare tutti gli aspetti precipui per la preservazione e tutela dell’ambiente e di tutto ciò che esso contiene, considerando prioritariamente la salvaguardia delle persone (ReSTART, CReiAMO PA). Penso sappiano anche che in materia di difesa del territorio dal rischio sismico (altra attività presente nel curriculum allegato alle istanze) la Commissione valutatrice, della quale ho fatto parte, ha percorso tutti gli steps tipici dell’iter autorizzatorio e che le valutazioni sono state espresse nell’ottica della preservazione e della tutela dell’ambiente.
Ora, considerato che la Commissione valutatrice queste cose le sappia già, quali sono stati allora gli elementi di valutazione che hanno deciso di escludere altri professionisti a beneficio di alcuni? Per quale motivo non sono state rese note le reali valutazioni? Forse la Commissione è stata scelta arbitrariamente, prescindendo dalle specifiche competenze, oppure ha agito dietro indicazioni esterne. La conclusione è che non ha agito in maniera imparziale.
Nelle corrispondenti pagine riportate sul Portale inPA agli indirizzi https://portale.inpa.gov.it/ui/public-area/concoursedetail/bfda9c5244ba4891a0732b50912438dc (Avviso 009/2024), (Avviso 010/2024) ed https://portale.inpa.gov.it/ui/public-area/concoursedetail/8d82caf2738b42d891a8657e7c5f924a (Avviso 020/2024), notavo, con grande stupore, la pubblicazione delle sole graduatorie dei candidati ammessi e di quelle definitive, mentre mancavano quelle con tutte le istanze presentate complete delle valutazioni che avevano concorso alla definizione delle ammissioni, precludendo, così, la possibilità di verificare la imparzialità nell’attribuzione del punteggio totalizzato da ciascun candidato nella fase istruttoria.
Un sistema valutativo siffatto, ammettendo solo i candidati individuati quali potenziali vincitori, aggirava anche le norme stabilite dai bandi per i quali i candidati da ammettere ai colloqui per le singole posizioni sarebbero stati in numero quadruplo.
La scarsa trasparenza delle operazioni selettive mirava ad evitare potenziali ricorsi di candidati esclusi e, qualora vi fossero state segnalazioni specifiche, sarebbe stato molto facile liquidare i ricorrenti con sapienti artifici alchemici per motivare il non raggiungimento del punteggio minimo di 7.75 richiesto per accedere ai colloqui e favorire di fatto coloro i quali erano stati già individuati come vincitori.
Considerando gli sviluppi delle selezioni, ritenendole viziate da assenza di imparzialità, auspico la riapertura dei termini per i predetti Avvisi e che le fasi istruttorie siano condotte all’insegna della trasparenza. Per promuovere ciò, ho inviato a Formez, a mezzo pec, una istanza di accesso agli atti chiedendo di acquisire i curricula dei candidati ammessi al colloquio e le relative valutazioni ad essi attribuite commentate con i criteri adottati per la definizione del punteggio. La pec, inviata in data 11.04.2024 con il sollecito di una risposta celere, ad oggi, non ha avuto riscontro.
Colgo l’occasione per esprimere alcune considerazioni su quella che è la mia terra. Paragono la Basilicata ad una “Ferrari” il cui motore potente risiede nella operosità dei lucani, nel paesaggio incontaminato, nella zootecnia, nel turismo, nell’industria, nella cultura, nelle risorse naturali e, non ultima, nell’agricoltura. Ci sono anche due affacci sul mare. Nonostante ciò, il reddito pro-capite è tra i più bassi d’Italia. Un motivo ci deve essere se, in confronto alla Valle d’Aosta, che basa il suo reddito principalmente sul turismo e sulla zootecnia, la Basilicata presenta un utile non commisurato alle effettive potenzialità. Tra i motivi, il più importante è forse quello di una minore efficienza della Pubblica Amministrazione e, quindi, dei suoi amministratori, che, nel corso delle Legislature, hanno pensato solo a rafforzare il loro potere, riempiendo di vassalli gli Uffici regionali.
Una Regione, competitiva, forte delle sue prestazioni, che corre come una Ferrari, sa come affrontare le sfide, se gli amministratori sono accorti e lungimiranti.
La Ferrari, messa in moto dal compianto Governatore Angelo Raffaele Dinardo circa 30 anni fa (6a legislatura: dal 1995 al 2000), ad oggi non ha ancora trovato il pilota.
La cosa più strana è che coloro i quali non hanno mai saputo guidare l’automobile, per presunzione pretenziosa si sono arrogati il diritto di saper pilotare il bolide. Il risultato, agli occhi di tutti, è una Regione allo stallo e priva di futuro per i suoi abitanti. Lo spopolamento dei comuni lucani, conseguenza dell’impegno politico clientelare, non è che la prima fase del baratro verso cui la Regione Basilicata procede inesorabilmente. La situazione andrà via via peggiorando se si continua a sostenere coloro i quali sono stati artefici della debacle, che trasversalmente e con prepotenza muovono “il Sole e le altre stelle”.