Domini collettivi e aree interne fra gestione e opportunità di sviluppo: saranno questi i temi principali del convegno in programma sabato 21 settembre 2019 dalle ore 10 all’interno di Villa Nitti a Acquafredda di Maratea. Un incontro promosso dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Potenza, in collaborazione con l’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura.
I domini collettivi sono aree che possono essere gestite da comunità di cittadini o da amministrazioni comunali, così come confermato dall’ultima legge nazionale n. 168 del 2017. E numerose sono le forme di gestione dei domini collettivi che possono essere affidate all’Asbuc (Amministrazione separata dei beni di uso civico), ovvero ad una entità separata dal Comune e costituita appositamente per la gestione separata delle terre.
L’incontro sarà suddiviso in due sessioni. Nella prima sessione si approfondirà la storia e la legislazione dei domini collettivi e, nella seconda, si parlerà delle loro opportunità di sviluppo. Il dibattito in programma si occuperà allora, tra l’altro, di esperienze di particolare importanza come quella delle Regole d’Ampezzo, che risalgono al 1200, e della Magnifica comunità di Val di Fiemme. Domini collettivi e aree interne, infatti, possono dialogare alla luce delle caratteristiche che riguardano questa particolare forma di gestione che Carlo Cattaneo definì “un altro modo di possedere”.
I lavori del convegno saranno aperti dal direttore dell’Alsia, Domenico Romaniello. Modererà l’incontro Giuseppe Priore, sub commissario del Parco nazionale lucano della Val D’Agri e del Lagonegrese. La seconda sessione, che avrà inizio nel pomeriggio dello stesso giorno alle 15.30, sarà moderata da Egidio de Stefano, funzionario dell’Alsia.
Tra i relatori, il professor Giorgio Pagliari, dell’Università di Parma, primo firmatario della legge nazionale 168/2017. Prevista anche la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli, di Francesco Fiore, vice presidente del Parco Nazionale del Pollino, di Stefano Lorenzi, delle Regole d’Ampezzo, e di Amedeo Speranza, capo ufficio legislativo del Ministero dell’Ambiente.