Le titolari di aziende agricole della Basilicata aderenti a Donne in Campo-Cia, da sempre “simbolo” di parità di genere con una percentuale in agricoltura ben superiore alla media regionale del 26,3% delle “capitane” di impresa, nell’Assemblea elettiva regionale che non a caso è coincisa con la Festa internazionale della donna, hanno voluto rinnovare l’impegno ad essere veicolo di una cultura di pace e di solidarietà. Il primo messaggio è stato rivolto alle donne e al popolo ucraino per ribadire la priorità di costruire un’alleanza con le donne di tutto il mondo per guidare i cambiamenti e le sfide globali. Un’alleanza fortissima per la vita, per l’ambiente e per la pace. Intorno al tema centrale “Ripartiamo dal territorio: Reddito sfida green e digitale, il ruolo delle Imprenditrici agricole e dell’associazione Donne in campo” si è sviluppato un confronto che ha testimoniato la crescita organizzativa e qualitativa dell’associazione coincisa con il rinnovamento dei gruppi dirigenti. Intanto l’adeguamento dell’iniziativa a superare il gap di genere anche se meno marcato in agricoltura rispetto agli altri comparti con 3.500 imprese femminili agricole in meno tra il 2019 e il 2021 nella nostra regione, dato certificato dalla Camera di Commercio, deve far riflettere e indurre ad adeguare la strategia per affrontare la nuova fase post pandemia. Le donne in Italia possiedono il 21% della superficie agricola utilizzata, la dimensione delle loro imprese è inferiore rispetto alla media totale (circa 8 ettari): circa il 78% di esse è al di sotto dei 5 ettari (contro il 9,1 delle aziende maschili), mentre il 20% si colloca al di sopra dei 100 ettari. Il volume di produzione delle imprese femminili, inoltre, è mediamente di 16mila euro contro i circa 30mila euro di quelle maschili. In Basilicata la percentuale di donne titolari di aziende agricole è vicina al 30% del totale.
L’Associazione Donne in Campo – è stato sostenuto nell’assemblea – è impegnata a creare ‘reti’ di donne sul territorio rurale, a tessere relazioni tra le aziende e a costruire comunità e gruppi locali. Il connubio straordinario tra donne e agricoltura –aggiunge – passa attraverso l’amore per la terra, l’attenzione alla salubrità dei prodotti e ai processi produttivi, nell’impegno a tramandare le culture locali alle nuove generazioni e nell’innovazione, caratteristica determinante dell’imprenditoria femminile. Un impegno che permette alle agricoltrici di “ricucire” lo strappo tra tradizione e innovazione ricongiungendo passato, presente e futuro in un “continuum” che ridisegna un sentiero comune per tutta la collettività.
Cambio della guardia alla presidenza. Nuova presidente Donne in Campo è stata eletta Concetta Larocca Imprendrice di Colobraro che suentra a Lucrezia Di Gilio; Vice presidente è Matilde Iungano “storica” dirigente dell’associazione. La direzione è composta da Angelica Damiano (Valsinni), Chiara Gerardi (Avigliano), Vita Crescenzo Gugliemi (area Potentino), Maria Donata Mancone (Lavellese), Teresa Padula (Potentino), Mariachiara Pisano (Val d’Agri), Liliana Sileo (Vulture), Maria Antonietta Sassaroli (collina Materana). Un gruppo dirigente giovane a riprova della caratteristica delle imprese agricole a conduzione femminile, custodi della biodiversità mettendo al centro dello sviluppo post Covid agricoltura e territori, salvaguardia del cibo, la filiera agro-alimentare. E’ sempre più forte il legame tra ruralità, agricoltura, filiera agroalimentare, ruolo e centralità delle donne, biodiversità, tutela della terra, del suolo, delle foreste. Legame emerso ancora più forte nella fase di emergenza sanitaria, in cui dovunque la filiera della vita ha dimostrato non solo la sua strategicità quanto il suo essere abitata, in grandissima parte, da donne. Per questo, per sostenere e valorizzare il ruolo delle donne in agricoltura e nell’agroalimentare, sono necessari sostegni con mutui a tasso zero per rafforzare e promuovere l’imprenditoria agricola femminile.