Dagli antichi peri e meli tipici dei territori del Parco del Pollino, al suino nero di Tricarico con i salumi tipici di lavorazione, alla più semplice (e introvabile) cicoria campestre, alle melenzane delle Dolomiti Lucane: ci sono produzioni nelle campagne lucane ignorate dai canali ufficiali della Gdo e anche più vulnerabili di fronte alla minaccia del consumo di suolo. La Basilicata infatti custodisce tra le pieghe del paesaggio rurale un patrimonio di biodiversità fatto di sapori unici e inimitabili, spesso inscindibili dal territorio: si tratta di prodotti agro-alimentari che per volumi ed estensione territoriale non rientrano nei parametri delle Dop e delle Igp (77 lucani) ma che rappresentano la storia e la spina dorsale dell’agroalimentare tipico. E di queste migliaia di specialità della terra, 1 su 4 rischia l’estinzione. Eppure, queste antiche specialità diventano l’impegno e il fiore all’occhiello dell’attività femminile in agricoltura: un vero e proprio ruolo di “custodia” e “bioresistenza” . Sono queste le valutazioni di Donne in Campo-Cia. Le donne – si sottolinea in una nota – sono un caso di resilienza e di resistenza nelle aree rurali, ma anche le interpreti di un’agricoltura che guarda al futuro, avendo saputo coniugare nel tempo la multifunzionalità con la tutela delle tradizioni. Il loro apporto per la tenuta del settore è decisivo, così come la funzione di “sentinelle” del territorio. Oggi le aziende agricole a guida femminile sono quasi mezzo milione, vale a dire oltre il 30% del totale: di queste 6 su dieci sono radicate nel luogo d’origine, dove hanno sviluppato l’attività agricola creando occupazione e salvaguardando al contempo sapori e culture locali.
Il settore primario, quindi, si conferma per l’universo femminile un “campo” fertile per fare impresa: il 10% circa del totale delle imprenditrici oggi opera in questo settore, a fronte di una quota che tra gli uomini si ferma al 6,6%, e si stima che da qui al 2020 le donne saranno alla guida del 40% delle imprese agricole. Inoltre, nelle aziende “rosa” la multifunzionalità si concretizza negli ambiti più creativi: le fattorie didattiche (33,6%), gli agriturismi (32,3%), le attività ludiche e sociali (31,1%), la trasformazione dei prodotti (29,2%), la produzione di energia verde (16,3%). Con il risultato che i ricavi sono più alti in media del 15% rispetto alle imprese a conduzione maschile.
“Le donne, insomma, sono sempre più protagoniste e costituiscono un anello particolarmente forte del tessuto economico del Paese – spiega la presidente di Donne in Campo Mara Longhin-. Non solo, offrono risposte concrete alla sempre più accentuata carenza di welfare. Risposte come gli agri-asili, le fattorie didattiche e quelle sociali che includono persone disabili, anziani e migranti. In questo modo mantengono vive comunità rurali curando la terra e il paesaggio, rammendando il tessuto sociale, recuperando e difendendo la biodiversità”.
E proprio per scoprire e rilanciare le antiche ricette dei territori rurali con prodotti di stagione appena raccolti e subito cucinati, creare un rapporto diretto fra produttore e consumatore anche a tavola, offrire nuove occasioni di reddito alle aziende agricole ‘rosa’, è nato l’AgriCatering, la nuova attività ideata da Donne in Campo-Cia che prevede l’offerta di servizi di catering a filiera corta, dove tutto nasce direttamente dal lavoro nei campi senza intermediazioni.
L’AgriCatering è già partito in via sperimentale in Toscana e in Basilicata, ma ora lo scopo è di creare una vera e propria “rete” nazionale. E per fare questo, le imprenditrici agricole della Cia si sono già dotate di un marchio ‘ad hoc’ e un rigido disciplinare. “I prodotti agricoli impiegati nell’attività di Agricatering – recita il disciplinare – devono provenire prevalentemente dall’impresa, singola o associata, beneficiaria del marchio e dal territorio un cui essa opera”. Nei menu si deve tra l’altro specificare sia “la provenienza dei prodotti, i tipi di produzione, la stagionalità degli alimenti e i requisiti del servizio (cottura forno a legna, ecc.)”.
Giu 09