In Regione è stato preso atto dei due contratti decennali stipulati dall’azienda di Ferrandina con altrettante società, che consentiranno la continuità produttiva dello stabilimento lucano. Appello delle istituzioni e dei sindacati affinché venga rilasciata al più presto la licenza fiscale alla Just Oil Europe.
Due aziende sono pronte a dare continuità produttiva alla Mythen.
Si tratta della società estera Just Oil Europe Ltd e del Gruppo Brenntag che, attraverso un accordo sottoscritto con la società di Ferrandina, hanno definito un contratto di dieci anni che eviterà il rischio fallimento della Mythen preservandone i livelli occupazionali.
La Just Oil Europe, in particolare, ha ottenuto tutte le autorizzazione necessarie tra cui quella amministrativa da parte della Regione Basilicata, ed ha avanzato istanza di concessione della licenza fiscale per l’esercizio del deposito fiscale di Ferrandina. A supporto della richiesta è stato anche allegato il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato che attesta che la stessa società può essere destinataria della licenza fiscale: l’unico tassello che manca per consentire alla Mythen di riprendere la produzione.
A tal proposito, in un incontro che si è tenuto questa mattina nel Dipartimento Attività produttive della Regione a cui hanno partecipato, tra gli altri, Vito Laurenza per la Segreteria Tecnica Task Force Occupazione, l’assessore del comune di Ferrandina Angelo Marzano, l’amministratore della società Mythen, le rappresentanze sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e la Rsu aziendale, è emerso un appello unitario agli organi istituzionali preposti affinché, “nel rispetto delle legalità e della autonoma valutazione del caso, ad assumere le proprie decisioni tenendo conto delle necessità del territorio e delle conseguenze negative che verrebbero a determinarsi in caso di non accoglimento della richiesta”.
I contratti decennali stipulati con le aziende rappresentano un’opportunità unica per lo stabilimento di Ferrandina in quanto le permetterà di riavviare la produzione, nel più breve tempo ipotizzabile, di non dover ricorrere a nuova finanza, di garantire l’occupazione locale, di scongiurare l’ipotesi del fallimento che comporterebbe non solo la perdita dei posti di lavoro ma anche una perdita significativamente superiore dei crediti nei confronti di Mythen.
Quando un management non è in grado di ottenere le licenze necessarie per riattivare lo stabilimento e evidente che poi il management cerchi di impietosire tutti con il solito ricatto del risvolto occupazionale cercando di coinvolgere i politici e sindacati a loro favorevoli per cercare di forzare la mano alle istituzioni preposte alle verifiche..
Riguardo ai sindacati presenti in forze anche loro a questo incontro, un grosso plauso per non aver tutelato i lavoratori della ditta Mythen che ancora avanzano dalla stessa numerose mensilità arretrate forse se lo sono scordato questo particolare.
Caro Pippo, i sindacati, come è noto, gia daanni non rappresentano più gli operai. Ronzano ancora ad incantare i serpenti, fino a che gli operai, un giorno, (spero quanto prima) si stancheranno di questi zerbini e cominceranno a volare sberle………………..