Durante l’epidemia da Covid-19, inevitabilmente molte sale da gioco terrestri hanno dovuto abbassare le saracinesche. Questo ha comportato un cambio di rotta anche per i giocatori, i quali sono stati costretti ad iscriversi alle piattaforme online.
Inevitabilmente, dunque, il gioco online in questi due anni è cresciuto. Parliamo, in ogni caso, di un processo che era in atto già da tempo e che il Covid-19 ha soltanto accelerato. Infatti, molti utenti preferiscono, per svariate ragioni, giocare online. Il gioco online è molto più ricco di bonus e promozioni, offre un ampio ventaglio di scelte di giochi e tutela in misura maggiore la privacy dei giocatori.
Certo, il rischio di non riuscire più a tenere sotto controllo le attività legate al gioco d’azzardo è sempre da tenere in debita considerazione. Per tale ragione, sia a livello nazionale che regionale, è alta l’attenzione rispetto alla necessità di combattere ed affrontare la dipendenza dal gioco d’azzardo.
Tra le regioni italiane più attive in tal senso figura senz’altro la Basilicata. Nel corso della “Giornata Lucana per la lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo” sono stati presentati i dati relativi al gioco online, con una crescita del 62,6% e 158.624 conti attivi.
La ricorrenza è stata istituita nel 2019, dunque già prima della diffusione del Covid-19, con la legge regionale Numero 28. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini e soprattutto far capire loro che non devono sentirsi abbandonati dalle istituzioni. Lo scorso 2 dicembre si è addirittura tenuta la Marcia delle istituzioni contro il gioco d’azzardo patologico, con la partecipazione di sindaci ed istituzioni lucane che si sono riuniti a Potenza, allo scopo di lanciare un forte segnale di legalità e di contrasto al gioco d’azzardo.
La Legge regionale per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo
L’impegno della Regione Basilicata per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo si è concretizzato con l’approvazione di una legge regionale, la L.R. 30/2014, modificata dalla L.R. 7/2020. Andiamo ad analizzare le principali novità introdotte dalla normativa.
In primis, i provider non possono ottenere autorizzazione ad operare qualora il loro esercizio si trovi a meno di 250 metri (per comuni fino a 20.000 abitanti) e a meno di 350 metri (per comuni con più di 20.000 abitanti) dai cosiddetti luoghi sensibili, come ad esempio università, scuole, ospedali, strutture sanitarie e socioassistenziali, chiese, oratori, biblioteche pubbliche. Nulla cambia, però, per coloro che, prima dell’approvazione della legge, avevano già ottenuto l’autorizzazione. Qualora tali disposizioni non vengano rispettate, c’è il serio rischio di incorrere in una sanzione compresa tra 1.000 e 6.000 euro.
È compito dei singoli Comuni, in sinergia con le ASL, promuovere iniziative ed attività aventi lo scopo di prevenire e contrastare la dipendenza dal gioco. Tra queste possono rientrare campagne di informazione e sensibilizzazione, attività di monitoraggio all’interno delle scuole, nei luoghi adibiti alla formazione e allo sport ma anche attività di sostegno psicologico ed economico, così come mediazione familiare e consulenza legale. Ai comuni è, inoltre, concessa la facoltà di individuare altri luoghi ritenuti sensibili.
Coloro che lavorano nelle sale da gioco, congiuntamente agli esercenti dei locali dove sono presenti apparecchi da gioco che offrono vincite in denaro, hanno l’obbligo di frequentare almeno un corso di formazione, allo scopo di approfondire e conoscere le normative di riferimento in tema di rischi legati al gioco d’azzardo.
I titolari di una sala da gioco non possono, in alcun modo, svolgere attività pubblicitaria, sia in merito all’apertura di un nuovo esercizio sia per la promozione di attività già esistenti. Un’eventuale violazione farebbe scattare una sanzione pecuniaria, di importo variabile tra i 500 ed i 3.000 euro. Le stesse disposizioni si applicano anche nei casi di mancato adempimento agli obblighi formativi.
La Regione Basilicata ha, inoltre, istituito l’Osservatorio Regionale sul Gioco d’Azzardo Patologico. Fanno parte dell’Osservatorio i rappresentanti delle associazioni di volontariato e di promozione sociale, attivi nel settore del gioco.
Quali sono i compiti dell’Osservatorio? Ecco i principali:
- Monitorare l’andamento delle attività terapeutiche;
- Lanciare proposte, fornire pareri e mettere a disposizione un Numero Verde volto ad offrire consulenza ed assistenza per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico.
La Regione Basilicata si è resa protagonista di un’ulteriore iniziativa, istituendo il marchio regionale “Esercizio senza gioco d’azzardo”. In sintesi, questo significa che gli esercenti attivi in Basilicata nel settore dell’intrattenimento e che non propongono giochi non vincite in denaro hanno la possibilità di esporre tale marchio all’interno dei locali.
Non finisce qui. La Basilicata ha cercato di incentivare gli esercenti a non puntare sul gioco d’azzardo attraverso gli sgravi fiscale. Infatti, gli esercizi che volontariamente procedono a disinstallare gli apparecchi da gioco beneficeranno di una riduzione dell’IRAP dello 0,92%. Di contro, vi sarà un aumento sempre dello 0,92% per i locali al cui interno saranno ancora presenti tali apparecchiature.
Casino non AAMS: le evoluzioni del settore
Per sfuggire alle restrizioni presenti in Italia, molti giocatori preferiscono iscriversi online ai numerosi casino senza licenza AAMS. Tali casino non sono irregolari, semplicemente sono in possesso di una licenza straniera e non italiana.
Infatti, molti provider internazionali lamentano l’eccessiva rigidità della normativa italiana, relativamente al rilascio di nuove autorizzazioni, e preferiscono dunque puntare su licenze rilasciate da altri Paesi. Il punto è che anche molti giocatori starebbero trovando maggiore convenienza nei casino non AAMS, sia in termini di una più elevata flessibilità nelle opzioni di gioco, sia per quanto concerne una migliore offerta di bonus e promozioni.
Tra l’altro, i limiti di autoesclusione eventualmente impostati sui casino AAMS non valgono sui casino non AAMS e viceversa. Dunque, al di là delle iniziative legislative e degli sforzi istituzionali per contrastare il gioco d’azzardo patologico, non si può non tenere conto di un contesto sempre più globalizzato e facilmente eludibile da parte dei giocatori più esperti ma non solo.
In sintesi, questo significa che tali disposizioni normative rischiano di creare scompensi agli operatori del settore, senza che tutto ciò sia sufficiente a contrastare efficacemente le dinamiche patologiche del gioco d’azzardo.Insomma, come recita un famoso detto, oltre al danno anche la beffa.