Il 24 settembre scorso si è svolto un interessante talk on line organizzato da Federmanager Basilicata sull’economia circolare. Il tema è di stretta attualità ed è destinato ad occupare la scena economica e sociale del futuro. Rilievo è stato dato agli approcci manageriali, essenziali per la buona riuscita pratica di ogni nuova idea di impresa, con particolare riferimento ai nuovi modelli di business e di consumo richiesti dall’economia circolare.
Come è stato giustamente osservato, l’adozione di nuovi modelli mira ad aumentare l’efficienza attraverso flussi circolari di risorse per preservarne ed estrarne il massimo valore ambientale ed economico incorporato. È importante che le aziende recepiscano, oltre all’indubbio valore ambientale e sociale, l’opportunità di continuare a lavorare in tale direzione per incrementare la sostenibilità dei propri processi e prodotti, al fine di aumentarne il vantaggio competitivo.
È stata sottolineata, dalla dottoressa Selina Xerra, Direttore CSR e Comitati Territoriali Iren SpA, l’importanza di definire coerenti linee guida e di pianificazione degli obiettivi di sostenibilità da integrare nel Piano strategico delle imprese. Sono stati evidenziati gli strumenti connessi della rendicontazione non finanziaria ed evidenziati i rating ESG, rating di sostenibilità che certificano la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista delle performance ambientali, sociali, e di governance. Un consapevole uso di questi strumenti è infatti il modo attraverso cui declinare la funzione manageriale per il raggiungimento di obiettivi strategici coerenti con modelli di business che cambiano e sempre più orientati verso la sostenibilità. Indirettamente, sono quindi state evidenziate le principali linee di sviluppo per i manager e le opportunità concrete di valorizzazione delle competenze manageriali in ambito di economia circolare.
L’Università della Basilicata ha evidenziato il proprio impegno verso l’economia circolare con il progetto formativo Green Jobs 2020 che ha lo scopo di aiutare 80 laureati della Basilicata a trovare lavoro nel settore dell’economia circolare; con percorsi formativi per lo sviluppo di competenze e opportunità professionali nei settori della green economy, ad esempio sul tema della gestione dei rifiuti; con borse di soggiorno presso imprese e delle tecnologie del green-thinking. Tale declinazione è stata ben evidenziata dal Direttore Generale dell’Università della Basilicata dott. Giuseppe Romaniello, che ha rilevato come la transizione spinta dal Green New Deal e la conseguente svolta della politica industriale aprono il tema delle competenze manageriali e della necessità di immaginare e applicare il modello circolare anche ai saperi. Nuove competenze e nuovi saperi sono un requisito imprescindibile per lo sviluppo dell’economia circolare. Di qui le strategie, in termini di percorsi didattici e formativi specifici, per la diffusione del lavoro circolare.
La professoressa Paola Fiorentino, docente alla Università LUISS e alla Università Suor Orsola Benincasa, ha focalizzato il proprio intervento sulla Rete di Università per la sostenibilità. Le RUS esprimono un impegno notevole sui temi green sia sul fronte della ricerca e didattica sia su quello della gestione amministrativa, e rappresentano un potenziale acceleratore di innovazione in chiave green anche rispetto al territorio, al settore della PA, al tessuto imprenditoriale, al sistema scolastico, all’organizzazione dei servizi. Esse operano attraverso la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli Atenei, mettendo in comune competenze ed esperienze, in modo da incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni messe in atto dalle singole università, rafforzando inoltre la riconoscibilità e il valore dell’esperienza italiana a livello internazionale.
Dalla Fondazione ENI Enrico Mattei, si è fatto cenno all’attività legata alla Firms and Cities Transition towards Sustainability (FACTS), un programma di ricerca finalizzato a comprendere e interpretare i cambiamenti sociali in atto in risposta alla sfida della sostenibilità, allo scopo di fornire risposte alle domande chiave legate al tema della transizione energetica verso un futuro a bassa intensità di carbonio e sostenibile. Il dott. Stefano Pareglio, della Fondazione, ha posto l’accento sul potenziale giro di affari dell’economia circolare, sui settori economici più coinvolti, oltre che sui vantaggi per i cittadini e per i territori.
L’evento, molto partecipato benché on line per le ragioni sanitarie della pandemia da Covid-19, ha ospitato infine l’esperienza del dott. Gabriele D’Alessandro, direttore di stabilimento della Politex srl, stabilimento di Pisticci (MT), azienda della Freudenberg Politex, una multinazionale specializzata nella produzione di nontessuti in poliestere, prodotti con tecnologia da fiocco e da filo continuo. Il Direttore ha evidenziato il ruolo delle imprese che hanno investito sulle esigenze di un sistema ad economia circolare, che si sono rivolte principalmente alla ricerca ed alla innovazione. Ne è stato sottolineato il ruolo da giocare nella transizione verso una economia circolare, secondo una logica di chiusura del cerchio del processo produttivo che è insieme una sfida e una responsabilità ma anche un insieme concreto di vantaggi per l’impresa.
L’evento è stato moderato dal giornalista Vito Verrastro.
Il Presidente Luigi Prisco ha raccomandato ai tanti partecipanti che sono intervenuti di seguire in modo attivo le attività di Federmanager Basilicata attingendo notizie dal sito web di Federmanager Basilicata o dai relativi canali Facebook e YouTube.