In questi giorni si è svolto un incontro a livello europeo tra i rappresentanti delle agenzie nazionali che regolano il settore dei giochi, che in Italia è costituita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (l’ex AAMS). Ebbene, quello che è emerso è che solo nel nostro paese che il settore dei giochi viene demonizzato dai media, spesso preso come capro espiatorio in particolare da politici in cerca di consensi. In altri paesi, quello dei giochi viene visto per quello che è: un settore economico che necessita di regolamentazione, ma che non può andare incontro a proibizionismi, pena l’aumento del gioco illegale.
Quest’ultimo punto lo si è visto in particolare con l’introduzione in Italia dei giochi di casino online autorizzati aams: questi di fatto hanno consentito l’emersione di intere fette di mercato, che in precedenza erano sconosciute al fisco. Ecco quindi che in altri paesi europei i media sono in grado di vedere anche le opportunità rappresentate da questo settore, opportunità che ci sono anche per la Basilicata ed anche le altre regioni del Sud.
Le opportunità sono rappresentate in primo luogo dai numeri. Pur essendo infatti il settore dei giochi presente a livello nazionale (sia online che offline) è nel meridione d’Italia che avviene la maggior parte delle giocate. A rivelarlo sono varie statistiche, tra cui quelle presentate anche dalla ricerca di Osservatori.net, l’Osservatorio sul gioco online del Politecnico di Milano, che mette in luce come il 48% dei giocatori italiani provenga dal Sud e dalle Isole, contro il 31% del Nord ed il 21% del Centro. Si tratta di percentuali che non riflettono l’effettiva distribuzione della popolazione: gli italiani abitano infatti per il 46% al Nord, 34% Sud ed Isole, 20% al Centro.
Come si può facilmente intuire, il settore economico dei giochi è anche fonte di posti di lavoro, oltre che di tasse per l’erario. Ecco quindi che l’opportunità per il Sud, dove si concentra la maggio parte dei giocatori, è anche la sfida dei posti di lavoro. Ed in effetti gli ultimi dati disponibili del Dipartimento delle Finanze (Osservatorio sulle partite IVA) mostrano che nel mese di novembre 2013 sono state aperte 121 nuove partite IVA nel settore di giochi e scommesse. Ebbene, più di un terzo di queste attività sono state aperte nel Mezzogiorno d’Italia: 36,1%, contro il 40,7% del Nord ed il 23% del Centro.
Anche in questo caso diviene interessante fare il confronto con la distribuzione della popolazione in Italia: in proporzione sono state aperte più partite IVA nel Centro – Sud, rispetto al Nord. Ed è anche interessante il dato rispetto allo scorso anno: l’aumento delle partite IVA nel settore giochi e scommesse è stato del 13,08% rispetto allo stesso mese del 2012. Insomma, anche in questo periodo di crisi, il settore dei giochi può rappresentare una concreta opportunità di lavoro anche nelle regioni del Sud.
Gen 29