“Sosterremo ogni sforzo del Governo nazionale come della Giunta regionale per velocizzare nel prossimo autunno l’apertura di cantieri edili sia per portare a termine le numerose opere pubbliche incompiute che quelle programmate e finanziate da tempo ma non ancora cantierizzate”. E’ quanto sostiene una nota di Rete Imprese Italia Potenza (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) sottolineando che se la crisi economica ha avuto sul settore dell’edilizia un impatto che non ha eguali in altri settori economici, particolarmente negativo risulta il dato relativo alle richieste di permesso per la costruzione di immobili destinati all’artigianato e alla pmi.
In Basilicata – secondo i dati uno studio realizzato da “ImpresaLavoro” – negli ultimi cinque anni il calo delle richieste di permesso per la costruzione di immobili destinati a laboratori-opifici artigianali e di piccole attività industriali sfiora il 67% e il calo dei permessi per la costruzione di negozi e immobili a scopo turistico supera il 76%. “Sono dati – è il commento di Antonio Miele (Confartigianato), presidente di Rete Imprese Italia Potenza – che rappresentano l’altra faccia della medaglia: oltre alla stasi del comparto costruzioni si è smorzata la voglia di nuovi investimenti artigiani e quindi nuovi posti di lavoro in molti casi a causa della difficoltà e delle lungaggini degli iter tecnico-amministrativi di permessi-licenze, concessioni, autorizzazioni legate per lo più ad aree comunali riservate ad attività artigianali (Piip) che non dispongono nemmeno dei servizi primari o hanno bisogno ancora di regolamenti per l’assegnazione di lotti”.
Miele aggiunge che il rapporto di Confartigianato sull’edilizia rileva che la crisi continua a colpire duramente imprese e lavoratori delle costruzioni: tra giugno 2013 e giugno 2014, le 866.131 aziende del settore sono diminuite dell’1,7%. Ancor più negativo l’andamento delle 542.169 imprese edili artigiane che nell’ultimo anno sono calate del 2,7%. Quanto agli occupati, sono 1.496.920 i posti di lavoro nelle costruzioni, la contrazione nell’ultimo anno si attesta a – 4,8%. Sono in discesa sia il valore della produzione, – 4,7% tra maggio 2013 e maggio 2014, sia l’indice del valore aggiunto che è diminuito dell’1,7% tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014. Le imprese del settore costruzioni sono anche quelle che ‘soffrono’ maggiormente la diminuzione dei finanziamenti bancari: tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% registrata dal totale delle imprese. Peggiora anche la qualità del credito all’edilizia: i tassi di interesse sui prestiti bancari alle aziende si attestano al 7,21% a fronte del 6,48% applicato al resto delle imprese.
“Nel complesso – denuncia sempre Miele – la situazione del settore rimane molto pesante. Non si vedono miglioramenti: le imprese si preparano ad affrontare un autunno addirittura peggiore rispetto a quello dello scorso anno. La crisi mantiene bloccato il mercato immobiliare e i nostri imprenditori sono stretti in una morsa fatta di scarso credito bancario con tassi in aumento e da tempi di pagamento sempre più lunghi. Bisogna puntare con decisione su misure che incentivino la ristrutturazione e la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. E’ l’unica strada per evitare la chiusura delle imprese e la perdita di migliaia di posti di lavoro”. Infatti, la boccata d’ossigeno per il settore può arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico. Confartigianato valuta che nel terzo trimestre di quest’anno sono 455.205 i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto allo scorso anno. Gli incentivi fiscali hanno già mostrato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2012 le detrazioni sono state utilizzate da 7.579.415 contribuenti italiani per una cifra di 4.056 milioni e hanno inciso per il 4,9% del valore aggiunto del settore costruzioni.
Gli ecobonus hanno prodotto anche un positivo impatto sull’ambiente: dal 2007 al 2012 hanno permesso un risparmio di energia pari a 8.899 Gwh/anno.
In prospettiva, qualche speranza può arrivare dal programma di investimenti per l’edilizia scolastica indicato dal Governo nel Def 2015 che prevede interventi per 1.094 milioni nel biennio 2014-2015 e coinvolge 20.845 plessi scolastici nei 3 progetti: ‘scuolenuove’, ‘scuolesicure’, ‘scuolebelle’.
Crisi, Tancredi e Giordano (Ugl):” bollettino di guerra, situazione drammatica”.
“La stretta creditizia non accenna ad allentarsi. Secondo i dati dell’Osservatorio credito di Confcommercio, nel secondo trimestre sono aumentate le imprese che si sono viste rifiutare in tutto o in parte la domanda di credito (dal 50,7% al 53%); percentuali che, nel Mezzogiorno, risultano ‘amplificate’ con appena 2 imprese su 100 finanziate. A fronte di tali dati, l’Ugl Basilicata manda al governante della Regione, Marcello Pittella, un segnale forte e chiaro sulla crisi. I numeri che oggi si registrano nel nostro territorio regionale sono da bollettino di guerra: una situazione drammatica, di cui il sindacato Ugl lucano è consapevole per l’esperienza che fa’ ogni giorno nelle proprie sedi”.
Lo dichiarano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano.
“Si incontrano ogni giorno datori di lavoro/lavoratori in difficoltà, quelli che non sanno come pagare il mutuo della casa, quelli che hanno figli a carico e stanno perdendo un’impresa, un reddito indispensabile per la loro famiglia. Tira una brutta aria dalle nostre parti della Regione Basilicata. Non vogliamo fare falsi allarmismi – continuano Giordano e Tancredi -, ma posticipato il rientro dalle ferie, già vi sono segnali che parlano di imprese lucane che stanno pagando un prezzo pesante. Ecco allora, che l’Ugl tenta di stilare una proposta, un protocollo d’intesa proprio sulla crisi da presentare alla Regione in autunno affinché tutti si sveglino e facciano la loro parte di fronte ad una situazione di una gravità senza precedenti. Un documento aperto lo definiamo, – aggiungono gli esponenti Ugl -, che vogliamo discutere con le associazioni d’impresa e poi presentarlo insieme a loro a Regione, Provincia di Potenza, Matera e Camere di commercio. Tra le misure del protocollo, accesso facilitato al credito agevolato per le piccole imprese, accordo con le banche per anticipare ai lavoratori la cassa integrazione, un fondo delle Camere di commercio per sostenere misure alternative ai licenziamenti: monitoraggio periodico della situazione, più impegno sulla crisi che và dal mobile imbottito alla Ferrosud, dalla zona industriale del Senisese alla Val D’Agri, dalle aziende di Tito a quelle di Potenza e non per ultime le aziende FIAT SATA, il suo indotto compresa tutta la zona produttiva – industriale del Vulture /Melfese. E’ necessario ed opportuno attivare, come più volte ribadito dall’Ugl, un tavolo di concertazione sulle infrastrutture come volano di nuova occupazione. Misure su cui aprire il confronto. L’immobilismo – concludono Giordano e Tancredi – è la cosa peggiore”.