L’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata è stato audito dalla Commissione Finanze del Senato in rappresentanza, con la Lombardia, di tutte le Regioni italiane.
Riconoscere all’alloggio sociale un regime fiscale agevolato che affronti sia l’imposizione diretta che indiretta con lo scopo finale di diminuire il notevole carico fiscale a tutti i soggetti operanti nel campo dell’housing sociale.
E’ la proposta che l’assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata, Luca Braia, ha avanzato oggi a Roma alla Commissione Finanze del Senato nell’ambito di un’indagine conoscitiva sugli oneri fiscali legati all’edilizia residenziale pubblica. L’assessore Braia, che insieme al collega della Lombardia ha rappresentato tutte le Regioni italiane, ha illustrato la situazione attuale proponendo una serie di interventi tra cui l’eliminazione dell’Imu sull’edilizia residenziale pubblica, la riduzione dell’Ires e dell’Irap e l’abbattimento dell’Iva dal 10 al 4 per cento.
“Un regime di totale esenzione dall’Imu – ha spiegato l’assessore lucano – consentirebbe agli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) e alle Aler, di vedere assoggettati ad essa i soli immobili ad uso commerciale, salvaguardando in toto l’attività locativa sociale svolta, consentendo di non veder gravati da Imu tutti gli alloggi sociali assegnati e non, inclusi i box in quanto pertinenziali”.
Per ottenere la riduzione dell’Imposta sul reddito delle società, invece, l’assessore Braia ha proposto di “calcolare l’Ires determinando l’imponibile fiscale sugli alloggi di edilizia residenziale sociale in base al confronto tra costi e ricavi effettivamente rilevati. Ciò – ha aggiunto – consentirebbe di evitare un’imposizione fiscale basata su redditi meramente figurativi e di considerare nella determinazione dell’imponibile fiscale quei costi che attualmente non sono oggetto di deducibilità in ragione del fatto che i criteri di tassazione catastali consentono la deduzione forfettaria del 15 per cento del canone”.
L’esponente della Giunta lucana ha poi proposto di introdurre la riduzione dell’aliquota Iva al 4 per cento per le costruzioni di nuovi fabbricati interamente ad uso abitativo effettuate dai soggetti che realizzano alloggi di edilizia residenziale sociale; la costruzione di nuovi fabbricati di edilizia residenziale sociale ad uso abitativo e non abitativo; l’acquisizione di fabbricati da ristrutturare e da destinare all’edilizia residenziale sociale; l’esecuzione di opere in fabbricati e in alloggi di edilizia residenziale sociale: la manutenzione ordinaria e straordinaria; il restauro e il risanamento conservativo; la ristrutturazione edilizia e quella urbanistica”.
“Gli assegnatari di alloggi sociali – ha riferito Braia alla Commissione del Senato – sono soggetti appartenenti a categorie sociali particolarmente svantaggiate e la riduzione dei costi di gestione comporterebbe un beneficio immediato nei loro confronti. Per tutte e tre le proposte che ho presentato – ha aggiunto Braia – impegnerò i nostri parlamentari a partire dalla senatrice Antezza che ha acquisito i testi assicurando personale impegno nel raggiungimento degli obiettivi”.
Sulla possibile eliminazione dell’Imu per gli Istituti autonomi per le case popolari, l’assessore ha detto di aver percepito “un orientamento molto positivo del Governo” e che l’abbattimento potrebbe essere “un risultato raggiungibile già nel breve termine”.
Braia, infine, ha detto che cercherà di “far ratificare le proposte domani stesso nella Conferenza Stato Regione dei Presidenti”, alla quale presenzierà.
Nella foto un momento dell’audizione in Parlamento