Il segretario Generale del Sunia Franco Casertano e il segretario provinciale di Assocasa Giovanni Tortorelli riapre il dibattito su quella che rappresenta una priorità sopratutto per i più giovani, quello della casa. In proposito Sunia e Assocasa affrontano il tema dell’edilizia sociale e sottolineano che “La situazione è drammatica, ma nessuno se ne occupa. Tra difesa delle rendite di posizione e disagio abitativo”. Di seguito la nota integrale.
Il SUNIA – Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari federazione di Matera e ASSOCACASA Sindacato Nazionale per la tutela degli inquilini ed assegnatari– denuncia lo stato di malessere cui sono giunte centinaia di famiglie materane a causa del perdurare di una crisi economica senza precedenti.
L’ aumento del carico fiscale, delle tasse sulla casa, dell’Iva sugli acquisti ed i rincari che ci saranno nei prossimi mesi, sono fattori a cui guardare con paura e che contribuiscono ad innalzare lo stato di stress e di tensione sociale nel nostro paese e nella nostra città.
All’ interno di questo scenario, il problema della casa sta diventando sempre più insostenibile, a tratti con accenni drammatici. Assistiamo inermi alle continue richieste che ci giungono da parte delle famiglie, centinaia, che non riescono a vedere soddisfatte le proprie richieste sul tema del bene casa. Parliamo e rappresentiamo le richieste di gente umile, che non è abituata al clamore delle cronache, ma che quotidianamente, con fatica supera i problemi cercando di lasciare almeno intatta la speranza ai propri figli. Invitiamo anche ad osservare che il disagio, anche abitativo, prima circoscritto ai soli ceti indigenti, si sta inesorabilmente allargando anche al ceto medio; le famiglie monoreddito, le giovani coppie i cui componenti solo ora si affacciano al mondo del lavoro (si, ma quale?), le famiglie precarie seppur con due redditi, rappresentano il nuovo volto della povertà che avanza.
Abbiamo assistito con qualche perplessità, nei mesi scorsi, al prolificarsi di iniziative che, nostro malgrado, hanno alimentato solo attese ed illusioni poiché nessun vero progetto è realmente partito, forse perché in attesa di un rilancio del mercato residenziale sotto tono che rimarrà tale per i prossimi anni. Di questo ne sono convinti anche gli imprenditori che continuano inesorabilmente a licenziare le proprie maestranze. Il sistema economico della nostra città necessità di una scossa.
In città si sente il bisogno di attuare programmi edilizi di stimolo dell’ economia basati sullo sviluppo dei servizi, delle iniziative imprenditoriali legate al turismo ed alle attività ludico–ricreative e per lo sport, alla realizzazione ed alla gestione delle risorse ambientali del nostro territorio, al recupero delle identità storico-artististiche del nostro territorio unitamente all’ attuazione di un piano abitativo con l’ intento di attenuarne il disagio, oggi più di ieri avvertito dalle famiglie. Il tutto in conformità agli indirizzi europei in tema di investimenti eco-sostenibili con abbattimento dei costi energetici.
Ci auguriamo che il Comune possa contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. L’augurio è di poter assistere all’ avvio nei prossimi mesi di cantieri che collochino nel mercato alloggi di vero interesse per la città. Ci riferiamo ad alloggi prioritariamente in affitto che soddisfino le esigenze dei ceti medio-bassi; quelle famiglie che non possono permettersi l’ acquisto neanche di abitazioni che, solo sulla carta, sono sociali (edilizia agevolata) ma che nella pratica portano le famiglie ad indebitarsi con rate di mutuo prossime ad i mille euro. Ma ci si chiede: come può una famiglia il cui reddito è di 18.000,00 euro (famiglia monoreddito o precaria che non può neanche accedere al sistema della casa popolare) investire somme che vanno dai 160.000 ai 220.000 euro impegnandosi al pagamento di mutui che assorbono quasi la totalità del reddito disponibile? Come possiamo soddisfare le richieste delle famiglie indigenti (nuclei familiari che potrebbero invece accedere al sistema degli alloggi popolari) se non costruiamo alloggi popolari? E si osservi che mentre il mercato immobiliare privato ha subito un rallentamento, il numero delle richieste per case popolari è arrivato a oltre 500 mentre per alloggi in affitto (con possibilità di riscatto) le richieste sono arrivate ad oltre 700 (edilizia Convenzionata).
Invitiamo pertanto il Comune, l’ Ater, le imprese ad attuare nei prossimi mesi programmi costruttivi di alloggi popolari ed in affitto calmeriato. Suggeriamo alla Regione di evitare lo sperpero di soldi pubblici a favore dell’ edilizia agevolata, come i bonus a fondo perduto per gli alloggi in cooperativa. Si eviti di indebolire ulteriormente il già compromesso sistema economico cittadino garantendo l’accesso al bene casa entro limiti tollerabili lasciando alle famiglie il giusto per vivere, e non solo per sopravvivere con stenti!
Al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri Comunali, l’invito ad accogliere il nostro appello; ci auguriamo che i rappresentanti politici diventino portavoci, nei confronti del sistema produttivo, sociale, economico, di un nuovo Ppatto per il cambiamento.
Il segretario Generale del Sunia Franco Casertano e il segretario provinciale di Assocasa Giovanni Tortorelli
non credo che questi signori, dopo vent’anni, possano ancora pensare di infinocchiarci all’edilizia popolare e/o residenziale.
Ci vuole uno scossone forte che parte dal basso………svegliamoci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!