Gli effetti dell’epidemia da coronavirus si fanno sentire anche in Basilicata. Per fare il punto sulla situazione le imprese materane e murgiane del mobile imbottito si sono ritrovate nel pomeriggio nella sede di Confapi Matera per discutere su una questione sanitaria che riguarda una vasta regione della Cina che sta mettendo in allarme l’intero settore manifatturiero in Italia, con ripercussioni anche in provincia di Matera. L’incontro è stato promosso su iniziativa del Presidente della Sezione Legno-Arredamento, Cosimo Muscaridola, al tavolo insieme al presidente e al direttore di Confapi Matera, Massimo De Salvo e Vito Gaudiano e al presidente del Distretto del Mobile Imbottito di Matera, Donato Caldarulo, che ha fatto il punto della situazione: “E’ una situazione molto particolare, è la prima volta nella storia che ci troviamo ad affrontare questo tipo di problema e oggi più di ieri con i nuovi focolai a Codogno, in provincia di Milano, la situazione diventa particolarissima. Noi stiamo chiedendo a Federlegno Eventi, che gestisce la fiera del mobile di Milano un’altra possibile data per spostare il Salone, perchè per l’industria del salotto, in particolare del mobile imbottito di Matera e dell’area murgiana, è una grande occasione che a causa del coronavirus sarà condizionata da una minor affluenza e quindi da minori risultati. La fiera di Milano è dal 21 al 26 aprile, noi siamo disposti ad accettare qualsiasi altra data, evidentemente perchè l’importante è non annullarla. Annullare questa fiera vuol dire vedere calare il fatturato annuale di una buona percentuale e quindi le ricadute sarebbero quasi drammatiche”.
Ci sono risvolti negativi dal punto di vista economico che gli operatori hanno già avvertito a seguito della diffusione del coronavirus in Cina: “La fiera di Milano è il più grosso appuntamento per il mercato internazionale, quindi non esserci o rimandarla potrà avere delle ricadute drammatiche in termini di calo di ordini ma il problema del coronavirus non impatta solo sulle vendite ma anche sulle difficoltà di approvigionamento. Basta pensare che gran parte degli articoli, anche i più piccoli come la bulloneria, vengono prodotti in Cina e le fabbriche ora lì sono chiuse. I magazzini scarseggiano e quindi probabilmente a breve dovranno sospendere la produzione ricorrendo ad ammortizzatori sociali. Quindi l’impatto sulla collettività sarà notevole”.
“Abbiamo riunito le aziende che rappresentano la vera manifattura dell’area murgiana – ha dichiarato il presidente Muscaridola – per fare il punto della situazione d’incertezza in cui le imprese del mobile imbottito e di altri settori manifatturieri versano in queste settimane”.
Confapi Matera ha proposto alle imprese di chiedere il rinvio del Salone del Mobile di Milano, la più importante fiera internazionale di settore con espositori, compratori e visitatori provenienti da tutto il mondo e con una prevalenza di asiatici.
A Milano stanno fioccando le disdette, soprattutto da parte dei cinesi e degli asiatici in generale, e il rischio di flop della fiera preoccupa gli imprenditori locali che dovranno sostenere i costi della partecipazione.
Ma non è solo l’assenza dei compratori asiatici a preoccupare gli operatori lucani e pugliesi. Gli effetti del virus si stanno facendo sentire sull’economia prima del previsto. In diversi settori, infatti, come per esempio il mobile imbottito e l’automotive, molte forniture di materiali provenienti dalla Cina a breve saranno bloccate e le scorte di magazzino non superano i due mesi.
Confapi Matera ha chiesto al Presidente nazionale Maurizio Casasco di sollevare nei tavoli istituzionali la questione dell’approvvigionamento, affinché si attivino adeguate politiche di sostegno.
L’Associazione, inoltre, sta valutando la possibilità di attivare altre forme di supporto alle imprese.
Michele Capolupo
Questo pomeriggio presso la sede di Confapi Matera si è tenuta una riunione urgente delle imprese del mobile imbottito provenienti da Matera e dall’area murgiana per analizzare gli effetti dell’epidemia di coronavirus sul settore e discutere dell’opportunità di partecipare al Salone del Mobile di Milano.
Alla luce degli ultimi avvenimenti verificatisi oggi nel Lodigiano, sono emerse le difficoltà a partecipare alla fiera internazionale del prossimo aprile, non solo per il timore fondato dell’assenza di molti clienti provenienti dall’estero, ma soprattutto per la preoccupazione del contagio.
Gli imprenditori associati a Confapi Matera e no hanno chiesto a gran voce di far pervenire alla Confapi nazionale l’esigenza di intervenire sul Governo per ottenere il rinvio del Salone del Mobile, vista l’intenzione dell’Ente Fiera di tenere ugualmente la manifestazione, attraverso l’adozione di misure d’urgenza.
Infatti, al Salone del Mobile ci sono 2.200 espositori; le imprese murgiane – un centinaio o poco più – nonostante gli interventi di Confapi non erano riuscite a persuadere l’Ente Fiera a rinviare l’evento; per questo motivo la leva politica è fondamentale in quest’occasione.
Nei prossimi giorni le imprese che hanno già sottoscritto i contratti e versato l’acconto del 40% devono effettuare il saldo, e molti temono che non pagando perdano l’opzione sullo spazio espositivo per il prossimo anno. Alcuni probabilmente verseranno la quota pur non recandosi alla fiera.
All’incontro presso Confapi Matera erano presenti il presidente dell’Associazione, Massimo De Salvo, il presidente della Sezione Legno Arredamento, Cosimo Muscaridola, il presidente del Distretto Murgiano del Mobile Imbottito, Donato Caldarulo, e il direttore dell’Associazione, Vito Gaudiano.
L’incontro era stato convocato per valutare se partecipare al Salone del Mobile pur sapendo dell’assenza di compratori soprattutto dall’Asia e dalle Americhe. Oggi tuttavia, dopo la notizia del primo focolaio italiano del virus, la preoccupazione di ordine sanitario è prevalsa sul timore del danno economico. Le aziende, inoltre, hanno difficoltà anche a convincere i propri dipendenti a recarsi alla fiera milanese.
Al Governo, inoltre, si chiede di tutelare gli interessi delle imprese che subiranno danni a causa del mancato fatturato, prevedendo ad esempio una moratoria sulle tasse. Anche alle banche si chiede di venire incontro alle esigenze delle aziende che sono finanziariamente esposte. Le ricadute economiche e occupazionali, infatti, non riguardano solo le aziende espositrici ma anche la filiera.
Dall’assemblea, infine, è emerso anche il problema della carenza di materie prime, perché stando così le cose fra pochi mesi ci saranno problemi di approvvigionamento. Confapi Matera ha già intrapreso azioni nei confronti delle direzioni provinciali dell’Inps interessate per sostenere le imprese sia sul fronte occupazionale, con l’attivazione di eventuali ammortizzatori sociali.
La fotogallery dell’incontro nella sede di Confapi Matera (foto www.SassiLive.it)