“Allorchè ho deciso di recarmi a votare, nonostante la decisione di non presentare la lista Riscatto promossa dall’Uci Basilicata insieme ad Altra Agricoltura e Liberi Agricoltori, mai avrei immaginato di trovarmi a taccare con mano nello stesso frangente, tutti gli elementi che giustificavano i motivi delle ripetute richieste di sospensione e di rinvio delle elezioni al Consorzio di Bonifica”.
Nicola Manfredelli, coordinatore regionale dell’Uci Basilicata, aggiunge altri rilievi di una certa gravità, al dossier in mano alla Procura della Repubblica presentato per denunciare le condizioni di illegalità in cui si sono volute svolgere le elezioni all’Ente consortile.
Nello specifico, il responsabile dell’Organizzazione agricola fa presente che al seggio di votazione di Lauria, dove si è recato per esprimere il proprio voto, nessuna delle norme che presiedono lo svolgimento delle consultazioni democratiche è stata rispettata, compresa l’attestazione o la certificazione dell’effettiva votazione. Infatti, dopo aver presentato il proprio documento identificativo, i due addetti scrutatori avendone verificato la corrispondenza sull’elenco dei consorziati, hanno consegnata la scheda elettorale, che è stata votata e inserita nell’urna. Al momento andare via dal fabbricato (a dire il vero decentrato e male adattato alla funzione di seggio elettorale, tanto che alle ore quindici l’affluenza era limitata ad appena due votanti) Manfredelli si è visto richiamare dagli addetti alle votazioni che gli hanno comunicato la non validità del voto appena espresso in quanto da una verifica di un secondo elenco degli aventi diritto risultava un importo sospeso verso il Consorzio pari a trentotto euro, per cui dopo aver consultato telefonicamente un dirigente dell’Ente, erano orientati a togliere dall’urna la scheda appena votata, sanando così la situazione che si era venuto a creare. Solo l’opposizione del votante, che ha manifestato la volontà di far intervenire i Carabinieri, ha fatto desistere gli scrutatori dall’eseguire tale intendimento, comunicando, a seguito di ulteriore consultazione con la dirigenza del Consorzio, che la situazione sarebbe stata comunque affrontata e risolta dall’Ente.
Come? Sorgono non pochi dubbi – fa rilevare l’Uci Basilicata – dal momento Eliminando in un secondo momento che nella gestione molto approssimativa delle elezioni, emerge con chiarezza che si tratta di “elezioni farsa” che dovranno essere annullate e rifatte nel rispetto della trasparenza e della correttezza.
Per intanto, l’iniziativa che vede impegnato il Movimento Riscatto, Liberi Agricoltori, Altra Agricoltura e Uci Basilicata ha già tracciato un quadro di interventi, che prevedono:
– la richiesta urgente al Consorzio di Bonifica di accesso agli atti per avere contezza e documtazione sui risultati del voto, sulle procedure e i verbali utilizzati e sulla documentazione probante che escluda possibili brogli;
– la richiesta al Consorzio di Bonifica dei dati e della documentazione probante per sezione elettorale delle verifiche se sia stato raggiunto il quorum previsto per legge;
– l’integrazione della denuncia alla procura della repubblica (cui sono state già documentate le numerose irregolarità nell’iter di convocazione delle elezioni) con ulteriori atti che documentano le illegalità e irregolorità per il modo con cui sono state gestite le elezioni stesse; in particolare viene depositato alla Procura della Repubblica un documento che denuncia (con dati riferiti alle circostanze, ai nomi e cognomi di persone coinvolte) di diverse fattispecie di possibili reati ed alla circostanza per cui si denuncia l’assenza completa di misure e procedure di garanzia sulla imparzialità delle elezioni (chi può garantire chi ha votato e come? chi garantisce che le schede presenti nelle urne siano effettivamente quelle dichiarate? Dove sono i verbali e le firme? ecc..)
– la predisposizione di un Ricorso alla Presidenza della Repubblica sulle modalità di convocazione e di tenuta delle elezioni
– la richiesta alla Regione Basilicata di intervento urgente perché ai sensi degli articoli 27, 28 e successivi della legge n.1 dell’11 gennaio 2017 la Regione intervenga sospendendo dopo aver effettuato l’ispezione di legge, previo incontro con gli scriventi.
In particolare le Organizzazioni che operano al di fuori del cartello consociativo, si rivolgono alla Regione Basilicata, che non può rimanere muta di fronte ai gravissimi problemi segnalati anche da altre organizzazioni e non può in alcun modo astenersi dall’intervenire, non dimenticando che appena poche settimane fa, lo stesso Assessore Luca Braia, ha girato in lungo e in largo la regione, per magnificare, sottobraccio al Commissario del Consorzio di Bonifica, l’operato di un Ente che, purtroppo, sta dimostrando in tutta la sua portata, lo scollamento e la scarsa credibilità con cui è stato fin qui gestito il potere in Basilicata.
Una gestione che ha arricchito pochi (fra questi molti funzionari nascosti dietro le sigle sindacali) e inviperito i più. Così perde tutta la comunità lucana e le stesse istituzioni fanno una figura meschina.