Dieci proposte per salvare l’agricoltura e riportarla al centro delle decisioni politiche, perché se crolla il primo anello della filiera del cibo, crolla tutto il Made in Italy. Per questo, in vista delle elezioni del 25 settembre, Cia-Agricoltori presenta il proprio documento programmatico per i partiti politici. Un decalogo diviso in tre capitoli: emergenze, Pnrr, orizzonte Europa. Più una sezione dedicata alle aree interne.
Le imprese agricole sono allo stremo, strette tra i rincari record di materie prime ed energia, dal +170% dei fertilizzanti al +130% del gasolio, gli effetti della lunga siccità che ha tagliato le produzioni per oltre 3 miliardi, l’inflazione galoppante. «In queste condizioni – sottolinea la Cia – abbiamo assolutamente bisogno di stabilità e di un governo operativo che attui nuove misure di sostegno al comparto». Senza interventi le imprese saranno costrette ad aumentare i prezzi per non chiudere, con conseguenze immediate sulla spesa alimentare dei consumatori. Ecco perché la Cia chiede ai candidati di mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy”. Prendendo esempio dal decalogo predisposto dall’organizzazione per le forze politiche in campo. Ma ecco quali sono le proposte divise per settori. ENERGIA -Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023. Incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di altri fattori produttivi (mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine); autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo. EMERGENZA IDRICA -Esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in stato di emergenza per la siccità; ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile. Progetto infrastrutturale di piccoli invasi/laghetti attuabile con tempistiche certe e procedure semplificate. SOS CINGHIALI – Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi con pieni poteri e coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992; Superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole. MANODOPERA -Semplificazione e maggiore flessibilità degli strumenti per il reperimento della manodopera agricola, anche attraverso l’innovazione digitale. PNRR – Portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate. Facilitare le procedure per l’attuazione del Piano. EUROPA -Contrastare i sistemi di etichettatura come il Nutriscore, che penalizzano il Made in Italy. Tutelare le eccellenze agricole italiane di fronte a ingiustificati rischi per la salute umana e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità; promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole. Impegno sui dossier strategici, dalla revisione del sistema Dop-Igp alla visione di lungo termine per le aree rurali; dalla Strategia «Farm to Fork» a quella della Biodiversità.
“Il tempo è scaduto, come recita lo slogan del testo – spiegano i dirigenti della Cia. Ai candidati chiediamo di mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy”. Prendendo esempio dal decalogo predisposto dall’organizzazione per le forze politiche in campo.