La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali.
CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per rimettere in moto con decisione lo sviluppo economico e sociale dell’Italia.
Il pacchetto organico di proposte è suddiviso in dieci capitoli dedicati a:
Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili.
In merito ai temi più strettamente attinenti alla Regione Basilicata Cna insieme con le altre Associazioni di categoria con le quali ha inteso ricostituire il coordinamento regionale per la Pmi, il commercio, l’artigianato, la cooperazione e l’agricoltura incontrerà i candidati dei diversi schieramenti politici per illustrare le proposte del settore che in Regione consta di oltre 10.000 imprese, diffuse nell’intero territorio, iscritte nell’Albo Artigiani tenuto dalla Camera di Commercio.