Con una nota inviata al ministero per la Coesione territoriale e Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ai parlamentari lucani, al presidente Pittella e al sindaco De Ruggieri, il presidente di Confapi Matera Massimo De Salvo ha chiesto l’approvazione, nella conversione in legge del decreto Mezzogiorno, dell’emendamento che prevede la zona economica speciale a Matera e ha auspicato che la ZES venga individuata nelle aree industriali e produttive della città.
“Grazie all’encomiabile impegno dell’On. Cosimo Latronico, parlamentare lucano – scrive De Salvo – la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al c.d. decreto Mezzogiorno volto a istituire nella città di Matera una zona economica speciale, con lo scopo di favorire la nascita di nuove imprese, consolidare quelle esistenti e promuovere nuova occupazione grazie a vantaggi fiscali e contributivi e a consistenti snellimenti burocratici”.
“La motivazione dell’emendamento consiste nella proclamazione di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019. Dopo anni di annunci e di promesse, dalla zona franca urbana alla zona a burocrazia zero, finalmente sembra che il titolo Enoc serva a creare le condizioni per rilanciare l’economia materana anche oltre la fatidica data del 2019”.
“Cogliendo e condividendo le recenti parole del Presidente Pittella – prosegue De Salvo – crediamo che le piccole e medie imprese del territorio, unico asse portante del tessuto imprenditoriale ed economico locale, siano in grado di garantire occupazione e di contribuire ad arginare la partenza di tanti giovani e laureati. Nel momento in cui la pubblica amministrazione non assicura più, come in passato, posti di lavoro nel Mezzogiorno, l’occupazione privata diventa fondamentale per la società lucana e materana”.
“Per questo motivo facciamo voti affinché l’emendamento Latronico venga recepito nella conversione in legge del decreto, certi che le pmi locali siano pronte a cogliere appieno le opportunità che saranno loro offerte”.
“Tuttavia – conclude il presidente di Confapi Matera – così come per la ZFU, chiediamo che la ZES venga definita all’interno delle aree industriali e produttive di Matera, aree attrezzate e per questo vocate all’insediamento di nuove imprese oltre che sede delle aziende esistenti, nonché all’interno dei rioni Sassi. In particolare, i Sassi sono il luogo dello sviluppo delle imprese turistiche, ricettive e della ristorazione. Le aree produttive Paip 1 e Paip 2 sono attrezzate per ospitare le piccole e medie imprese e le imprese artigiane. Gli agglomerati industriali di Matera vivono una lunga stagione di crisi e necessitano del massimo sostegno”.
“Nel definire “i limiti spaziali della ZES”, la Regione Basilicata e il Comune di Matera tengano conto delle peculiarità del territorio, i cui agglomerati produttivi, ricchi di storia anche recente, necessitano di essere sostenuti e rilanciati. A tal proposito chiediamo che la definizione dei confini della ZES avvenga previo confronto costruttivo con le Associazioni imprenditoriali, considerato che queste ultime rappresentano proprio quegli interessi che la norma intende sostenere”.