Un piano di azione per contrastare l’emergenza cinghiale, con una proiezione triennale e un finanziamento complessivo di 3 milioni di euro (di cui 1,8 milioni fondi P.O. Val d’Agri con interventi da attuare nei 35 Comuni del comprensorio) è stato presentato oggi dall’assessore alle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari Francesco Cupparo in un incontro in Regione. Alla riunione, insieme alla dr.ssa Agnese Lanzieri, dirigente Ufficio Politiche Ittiche e Venatorie, Gestione Fauna Selvatica, hanno partecipato rappresentanti delle ATC, Federcaccia, Arci-Caccia, Fidc, Italcaccia, Cia-Agricoltori, Confagricoltura e Coldiretti.
Il progetto prevede interventi finalizzati ad incentivare tutte le possibili azioni di contrasto alla crescita esponenziale di cinghiali che registra un incremento annuo dell’ordine di 20mila capi. Tra le azioni strategiche individuate: il corrispettivo ai cacciatori che consentirà di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l’ assegnazione di un congruo ristoro per le spese sostenute; la fornitura di “chiusini” agli agricoltori con incentivo per l’installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio Veterinario fondamentale per un efficiente monitoraggi sanitario; la dislocazione di un numero congruo di celle refrigeranti; attività logistiche di raccolta delle carcasse; attivazione di un centro di lavorazione delle carne di cinghiale.
L’assessore ha ricordato che rispetto al piano di previsione di abbattimento di 80mila capi in tre anni lo scorso anno ne sono stati abbattuti poco più di 8mila nelle cinque Atc. Secondo i dati più aggiornati dei nostri uffici, nello scorso anno il risarcimento per danni alle colture agricole da ungulati ha raggiunto 1,250 milioni di euro, gli incidenti stradali provocati sono stati 303. Diventa perciò necessario definire le misure necessarie al fine di ridurre e contenere i danni provocati dai cinghiali alle colture e ridurre i rischi per l’incolumità delle persone anche in relazione agli incidenti stradali. Il piano approvato – ha sottolineato Cupparo – non è certo la risposta risolutiva ma un buon passo avanti attraverso azioni che monitoreremo in corso di attuazione. Tra gli obiettivi che ci poniamo con l’incremento dell’abbattimento degli ungulati, la riduzione dei danni alle colture e dell’incidenza di sinistri , la tutela della pubblica incolumità, ma anche favorire la filiera delle carni di cinghiale. Continuiamo a ripetere insieme ai colleghi della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni che necessitano provvedimenti e normative di carattere nazionali che, auspichiamo, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo approveranno di intesa con le Regioni.