La segreteria regionale Cgil Basilicata chiede alla Regione Basilicata sostegni economici per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: “No a visione unidimensionsionale adottata finora dalla Regione, si pensi a misure specifiche per lavoratori e pensionati”.
Dobbiamo nostro malgrado registrare che, ad oggi, le misure varate dalla Regione Basilicata per fronteggiare l’impatto economico devastante determinato dalla emergenza epidemiologica da Covid 19 sembrano andare, purtroppo, tutte in un’unica direzione: quella del sostegno alle imprese e ai professionisti.
Al netto della cosiddetta Social Card, che ha stanziato a livello regionale 2,5 milioni di euro a sostegno della povertà, si registrano una serie di provvedimenti tutte incentrate sul mondo imprenditoriale. Rileviamo, inoltre provvedimenti riguardanti il differimento dei termini per il rispetto degli impegni di investimento e occupazionali e altri obblighi previsti in svariati avvisi pubblici rivolti alle imprese e cofinanziati dalla Regione oltre all’adesione regionale all’accordo nazionale per il credito, sempre rivolto alle imprese, siglato da ABI e associazioni imprenditoriali.
Si rileva, insomma, un preoccupante approccio unidimensionale che sembra guardare a una sola parte della società lucana, non destinando alcuna attenzione ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, alle donne, alle famiglie che stanno attraversando un momento drammatico. Non un solo euro, in aggiunta ai provvedimenti nazionali, è stato stanziato per queste fasce di popolazione, da parte della Regione Basilicata.
A oggi, ancora si registra una grande lentezza delle banche nell’erogazione dei previsti anticipi degli ammortizzatori sociali; è stato convocato un incontro con le associazioni bancarie? Si è pensato, ad esempio, ad un Fondo di Garanzia per sostenere l’anticipo anche a quei lavoratori che dovessero risultare non meritevoli all’esame delle centrali di rischio? Diversamente, si rischia così di escludere proprio le fasce più deboli della popolazione.
Si è immaginato di stanziare risorse per lo scorrimento della graduatoria dei lavoratori del comparto idraulico forestale, in maniera da consentire anche l’ingresso di quei 300 beneficiari in attesa da mesi, venendo così incontro alle problematiche di quei cittadini che, certamente, oggi si trovano nella più pesante delle situazioni?
Si è definito un pacchetto di misure sociali per la regione? Ad esempio, un sostegno straordinario a favore dei pensionati titolari di pensioni sociali, assegni sociali e pensioni ordinarie di vecchiaia integrate al minimo; l’erogazione di bonus rivolti alle persone con disabilità, non coperte dal Fondo non autosufficienti; un intervento specifico per le persone immigrate che – considerati i criteri stabiliti per l’accesso agli aiuti della Social Card e, in molti casi, anche dai comuni per gli aiuti alimentari derivanti dalla Ordinanza 658 della Protezione Civile – rischiano concretamente di essere escluse da ogni sostegno; un contributo alle famiglie lucane per l’acquisto di device e connettività per sostenere l’attività di formazione a distanza, considerati soprattutto i tempi non brevi previsti per il rientro a scuola; un contributo alle famiglie con figli di età inferiore ai 14 anni per aiutare la presenza in famiglia per il sostegno alla didattica a distanza e, più in generale per l’accudimento, considerato quanti genitori, soprattutto donne, devono in questo periodo caricarsi, anche economicamente, la necessità di una maggiore presenza in casa.
Vorremmo evidenziare, inoltre, come sia stato chiesto un tavolo regionale – ad oggi non convocato – per il coordinamento e la gestione delle diverse misure rivolte alla povertà, per la ridefinizione dei criteri adottati da molti comuni e dalla regione stessa sulla cd. Social Card (solo a titolo esemplificativo, che senso ha il criterio di residenza nel comune per l’accesso agli aiuti, particolarmente in un momento di spostamenti limitati quale quello attuale?); è stata inoltre più volte sollecitata l’erogazione dei pagamenti delle indennità di Tis e reddito minimo (solo in questi giorni i beneficiari stanno ricevendo la mensilità di marzo; va assolutamente evitato lo stesso ritardo nell’erogazione per il mese in corso).
Ma soprattutto, dove e quando si è discusso di questi temi? Cosa dobbiamo ancora aspettare per l’avvio di un confronto serio sulla gestione di temi tanto importanti per i cittadini, i pensionati, le donne, i lavoratori e le famiglie lucane. Nessuno pensi di “approfittare” dell’emergenza per imporre un modello di governo che intende fare a meno del confronto con tutte le componenti della società lucana; nessuno immagini che, pur ricoprendo un ruolo istituzionale, possa consentirsi di rappresentare una parte e una soltanto della comunità. Sarebbe necessario un confronto serrato e costante su quelle che sono tematiche che non si esauriranno, purtroppo, con il cessare dell’emergenza sanitaria. Gli impatti economici e sociali sul già fragile tessuto regionale della Basilicata saranno devastanti. Si intervenga ora prima che sia troppo tardi.